Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Anche in Italia si lavora a una Rete per i Tumori Rari

Anche in Italia si lavora a una Rete per i Tumori Rari

Casali (Int), ridurrà migrazione sanitaria e migliorerà le cure

ROMA, 29 aprile 2019, 17:45

Redazione ANSA

ANSACheck

Un laboratorio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un laboratorio -     RIPRODUZIONE RISERVATA
Un laboratorio - RIPRODUZIONE RISERVATA

 "Finalmente anche l'Italia sta lavorando, a livello istituzionale, alla realizzazione di una Rete dei tumori rari, in grado di far condividere al meglio conoscenze, linee guida, percorsi di cura e casi clinici". Una volta realizzata, "permetterà di migliorare la qualità di cura e facilitare la vita dei pazienti, innanzitutto nel riferimento verso i centri coinvolti". A spiegarlo è Paolo G. Casali, direttore dell'Oncologia Medica 2 dell'Istituto Nazionale Tumori di Milano.
    In Italia vivono circa 900.000 persone con una diagnosi di tumore raro e 89.000 sono i nuovi casi ogni anno, intorno al 20% di tutte le neoplasie, tra cui i sarcomi. "A differenza di chi è colpito da forme frequenti di neoplasie, chi ha un tumore raro spesso non sa a chi rivolgersi, gli stessi medici di medicina generale hanno difficoltà ad indirizzarlo. Questo fa sì che a volte si intraprendano strade terapeutiche sbagliate, il ché può condizionare le probabilità di guarire", spiega Casali. La "rarità", infatti, "comporta numerosi problemi: difficoltà di diagnosi appropriate, ridotto numero di centri con esperienza specifica e meno studi clinici". Dopo anni di appelli da parte degli oncologi e dei pazienti, in Italia si sta finalmente costruendo una Rete Nazionale dei Tumori Rari coordinata dall'Agenzia Nazionale dei Servizi Sanitari Regionali (Agenas).
    "Questa andrà ad aggiornare la rete nata 'dal basso' ormai una ventina di anni fa, ovvero costituita in modo informale dai professionisti stessi". A che punto sono i lavori? Nel 2018 si è insediato il tavolo tecnico di coordinamento presso l'Agenas e sono già stati individuati, d'intesa con le Regioni, i centri italiani di expertise sui tumori rari che sono stati inseriti nelle Reti di riferimento europee (European Reference Network) e che saranno anche nodi della Rete nazionale. "Ora è urgente che vengano individuati anche individuati i nodi (spoke) della Rete nelle varie Regioni, quelli a cui il cittadino dovrebbe rivolgersi. Questa è la priorità, oggi".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza