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Nel mondo 90 milioni di coppie sperimentano problemi di fertilità

Congresso pediatria, Italia ottavo paese mondo a usare Pma

Redazione ANSA ROMA

- Sono 90 milioni le coppie nel mondo che sperimentano problemi di fertilità, 25 milioni di persone solo in Europa, che è il continente dove più si ricorre alla fecondazione assistita: si è passati dai 100mila cicli del 1995 ai 700mila del 2014. E il tasso di fertilità è in calo in tutto il mondo negli ultimi anni. Anche in Africa, dove rimane il più alto, il numero di nascite per donna è crollato da 5,1 nel 2000-2005 a 4,7 nel 2010-2015. A dare il quadro è Eleonora Porcu, professoressa di Ginecologia all'Università di Bologna, al 75esimo congresso di pediatria. L'Italia, dove si stima che circa il 15% delle coppie abbia problemi di infertilità, è l'ottavo Paese al mondo per numero di trattamenti di procreazione medicalmente assistita (Pma). Più di otto milioni di bambini sono nati nel mondo grazie alla Pma dal 1978, in Europa dal 1997 al 2014 quasi un milione e mezzo, in Italia nel solo 2016 13.582 (in totale il 2,9% di tutte le nascite in Italia in quell'anno). "La Pma - spiega Eleonora Porcu - è stata ideata per curare la sterilità, e ci riesce in parte, non in modo assoluto. Con una percentuale media di gravidanze intorno al 30%, la percentuale cumulativa può crescere con più cicli di trattamento ma non arriva mai a curare tutti i casi di sterilità". Oltre alle patologie c'è anche il fattore età che incide sulla fertilità: non sempre la Pma è la risposta. "La denatalità - conclude l'esperta - è legata più ai costumi sociali che fanno sì che si sposti l'inizio della ricerca di bambini che al reale aumento di fattori patologici. Pensare di contrastare la denatalità con tecniche di laboratorio è inappropriato. Non è così, si può dare una mano, a una fascia persone con patologia, ma non si può pensare di risolvere la denatalità finendo nei laboratori". (ANSA).
   

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