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Malati di anemia, addio a trasfusioni con farmaco'Highlander'

Svolta per oltre 2mila pazienti italiani grazie a epoetina

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MADRID - E' già utilizzata per la cura di varie malattie, ma ora l'epoetina - uno dei primi farmaci biotecnologici mai introdotti, guadagnandosi perciò l'appellativo di 'highlander', ovvero 'immortale' - avrà un nuovo utilizzo: nei pazienti con anemia da sindromi mielodisplastiche a rischio basso di progressione verso una leucemia, oltre 2.200 in Italia, consentirà di sostituire alle continue e regolari trasfusioni di sangue una semplice iniezione sottocute a settimana.

I nuovi dati che hanno portato all'approvazione della molecola epoetina alfa originator, che quest'anno festeggia il trentesimo compleanno, per il trattamento dell'anemia da sindromi mielodisplastiche, sono stati presentati a Madrid al Congresso dell'Associazione europea di ematologia (Eha). Grazie alla capacità di "mimare" l'ormone eritropoietina prodotto dall'organismo, oltre a dimostrarsi una risposta terapeutica per molte patologie, questo farmaco consentirà al 75% dei circa 3000 pazienti italiani con sindromi mielodisplastiche di dire dunque addio alle continue trasfusioni, mantenendo però l'emoglobina stabile nel tempo e senza gli effetti collaterali da sovraccarico di ferro tipici proprio delle trasfusioni. Una 'svolta' per tanti malati, sottolineano gli esperti, anche per la facilità di gestione della cura che non rende più necessario andare in ospedale. L’approvazione europea, ha dichiarato Massimo Scaccabarozzi, Presidente e Amministratore Delegato Janssen Italia, azienda produttrice della molecola, "è frutto di un investimento sostenuto a distanza di decenni dall'introduzione di questa innovativa molecola che continua però a dimostrarsi una risposta terapeutica per molte diverse e importanti patologie. Un investimento sostenuto nonostante il brevetto fosse scaduto, nell'interesse di fornire ai pazienti una soluzione ai loro problemi. Abbiamo già avviato le procedure per l'implementazione locale dell'approvazione europea così che la terapia potrà presto essere impiegata anche nel nostro Paese".

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