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Ecologia e cure,in Zimbawe l'ospedale guidato da un italiano

Ecologia e cure,in Zimbawe l'ospedale guidato da un italiano

Massimo Migani,curare insieme persone e l'ambiente in cui vivono

ROMA, 01 aprile 2022, 12:09

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Gestire un ospedale rurale in Africa, cercando di renderlo ecologico e sostenibile, fino a farlo diventare un esempio di organizzazione sanitaria a basso costo.
    Questo il progetto che vede impegnato Massimo Migani, odontoiatra riminese di 44 anni, oggi direttore dell'ospedale di piccola città dello Zimbawe, che ha raccontato la sua esperienza durante la lettura inaugurale del 22/mo congresso della Società italiana di Parodontologia e Implantologia (Sidp).
    Nato a Rimini nel 1977 e laureato in odontoiatria all'Università di Bologna, durante un primo viaggio di volontariato in Africa, Migani conosce Marilena Pesaresi, all'epoca direttrice dell'ospedale Luisa Guidotti di Mutoko: è il 2005 e questo è l'inizio di un cammino che lo porterà a spendere la propria vita come missionario diocesano. "In Zimbawe - racconta all'ANSA - la mancanza di disponibilità economiche portano le cure dentali in secondo piano, con la conseguenza che una banale infezioni a un dente, se trascurata, può propagarsi al resto dell'organismo e persino mettere al rischio la vita.
    Manca la conoscenza dei rischi, l'igiene dentale è quasi inesistente, le abitudini alimentari nelle aree rurali sono spesso scorrette. Quindi sono frequenti sia carie che parodontiti ma anche tumori che arrivano tardi alla diagnosi, ascessi e infezioni legate alla alta prevalenza dell'Hiv. Nel Distretto di Mutoko mancava un ambulatorio dentistico nel raggio di 150 km - spiega Migani - quindi mi sono reso disponibile a coordinarne la realizzazione presso l'ospedale".
    Massimo torna in Zimbawe nel 2006 e nel 2007 per completare l'avviamento del reparto di odontoiatria e renderlo operativo.
    Nel 2008 vi si trasferisce a lavorare per un anno. Nel 2010, riceve il mandato di missionario laico e si stabilisce definitivamente a Mutoko, dove continua a lavorare a fianco della dottoressa Pesaresi. Nel 2014 riceve da lei il testimone e diventa direttore del Luisa Guidotti Hospital. "Un compito - spiega - che porto avanti con poche risorse ma con fede e determinazione, ispirandomi al concetto di One Health, ovvero una salute completa di ambiente, animali e uomo. Nel 2019 abbiamo installato una tecnologia italiana per sterilizzare rifiuti ospedalieri come guanti, lame o camici e abbiamo trovato il modo di trasformarli in materiale inerte, da mescolare con cemento e sabbie per creare pavimentazioni pedonali. Ora l'obiettivo è riutilizzare i rifiuti biologici liquidi, purificandoli per creare acqua per irrigare orti, così come trasformare farmaci scaduti in fertilizzante mediante tecnologie in fase di studio. Sempre con l'obiettivo di integrare la salute dei pazienti allo sviluppo sociale ed economico, in un'ottica di economia circolare e sostenibilità ambientale".
    Tutto ciò è andato di pari passo a una riorganizzazione dell'ospedale. Il risultato è una lezione di management sanitario a ridotto impatto ambientale e all'insegna dell'etica nelle cure. Oggi la struttura conta 21.000 accessi di pazienti ogni anno, oltre 1.200 ricoveri, 700 parti (di cui circa 100 cesarei) e 1.500 prestazioni odontoiatriche. "La sfida - conclude Migani - è promuovere un accesso universale alle cure e farlo con poche risorse, o nulle, lavorando in squadra, con obiettivi precisi e strategie manageriali: verifiche costanti, target da raggiungere e superare di volta in volta".
    Questa esperienza, spiega il presidente della Sidp Nicola Marco Sforza, "ci ricorda i principi etici a cui ognuno dovrebbe ispirarsi nella professione, come nella vita. La nostra società scientifica, attraverso i propri soci, porterà un contributo concreto per la formazione professionale dei colleghi africani dell'ospedale di Mutoko e a favore dei tanti assistiti".
   

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