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Quanto sono diffuse carie, parodontite e periimplantite?

Quanto sono diffuse carie, parodontite e periimplantite?

Risponde la dott.ssa Gaia Pellegrini, della SIdP

ROMA, 28 maggio 2018, 17:46

Redazione ANSA

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La dott.ssa Gaia Pellegrini, della SIdP - RIPRODUZIONE RISERVATA

La dott.ssa Gaia Pellegrini, della SIdP - RIPRODUZIONE RISERVATA
La dott.ssa Gaia Pellegrini, della SIdP - RIPRODUZIONE RISERVATA

Carie e parodontite sono ancora le due principali cause di perdita dei denti tra gli adulti in Italia. La carie è una malattia ben nota che determina la progressiva distruzione del dente fino a renderlo irreparabile. Uno studio condotto dall'Università di Sassari ha calcolato che la prevalenza di carie nella popolazione adulta è molto alta (63%), senza differenza tra uomini e donne, e che quasi la metà delle persone (48%) ha perso almeno un dente in seguito a questa patologia. Il rischio di carie aumenta con il fumo, la ridotta frequenza dello spazzolamento dei denti e la mancanza di visite di controllo dal dentista.
    La parodontite è una malattia che determina la progressiva distruzione dell'osso che circonda il dente, fino a renderlo mobile e non più in grado di svolgere la sua funzione masticatoria. La diffusione di questa patologia aumenta con l'età, ed arriva a colpire il 52% dei soggetti con un'età compresa tra i 50 e 75 anni. I ricercatori dell'Università di Torino hanno osservato che la parodontite nella sua forma più grave, cioè quella che porta alla precoce perdita del dente, è presente in circa un terzo della popolazione (35%) e più frequentemente negli uomini rispetto alle donne. Il fumo, la scarsa igiene orale e alcune malattie sistemiche come il diabete sono fattori di rischio importanti anche per la parodontite.
    La mancanza di denti viene spesso affrontata con il posizionamento di impianti dentali. Tuttavia è bene ricordare come questi dispositivi, che vengono inseriti nell'osso, sebbene molto sofisticati, non siano esenti da problemi. Il più pericoloso è la periimplantite, ovvero quella malattia che determina la progressiva distruzione dell'osso che circonda gli impianti, portando alla loro perdita. Uno studio condotto dall'Università di Padova ha osservato nel 30% dei pazienti portatori di impianti dentali, una perdita di osso dopo 5 anni dal loro inserimento. Anche in questo caso alla base della complicanza ci sono la presenza di placca batterica e la mancanza di regolari controlli e igiene professionale dal dentista.
    Sulla base di questi dati risulta evidente che purtroppo oggi in Italia si perdono ancora molti denti a causa di malattie (la carie e la parodontite) che invece sarebbero facilmente diagnosticabili: pertanto un maggior sforzo dovrebbe essere condotto prima di tutto nel prevenire queste malattie, attraverso una corretta igiene orale quotidiana, uno stile di vita sano e regolari visite dal dentista, e secondariamente nel diagnosticarle quando esse siano in fase iniziale, in modo da curarle precocemente e limitarne le conseguenze più gravi.
    
   

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