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Oms, 7-15% pazienti ricoverati contrae infezione ospedaliera

Oms, 7-15% pazienti ricoverati contrae infezione ospedaliera

In metà del mondo non esistono programmi di prevenzione

ROMA, 06 maggio 2022, 10:52

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ogni 100 pazienti ricoverati in ospedale, 7 nei Paesi ad alto reddito e 15 in quelli a basso e medio reddito contraggono un'infezione ospedaliera. Nel caso dei pazienti in terapia intensiva, si arriva al 30%. Tra i malati che vengono infettati in ospedale, 1 su 10 muore. Sono alcuni dei dati contenuti nel rapporto "Global report on infection prevention and control" pubblicato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.
    Il rapporto fa il punto sull'implementazione dei programmi di prevenzione e controllo delle infezioni in ambiente sanitario, quelle pratiche finalizzate a impedire ai pazienti, agli operatori sanitari e ai visitatori delle strutture sanitarie di contrarre infezioni potenzialmente evitabili. Pratiche codificate che vanno dal lavaggio delle mani al corretto utilizzo degli antibiotici alla gestione dell'igiene negli ambienti sanitari. Secondo il rapporto, solo nella metà dei Paesi del mondo sono attivi programmi di questo tipo e, laddove sono presenti, solo il 3,8% raggiunge i criteri di efficienza minimi richiesti, con un enorme differenza tra i paesi ad alto reddito e quelli a basso e medio reddito. "La pandemia di Covid-19 ha messo in luce molte sfide e lacune sul tema della prevenzione e controllo delle infezioni in tutte le regioni e i Paesi, anche quelli che avevano programmi più avanzati", ha affermato il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus. "Ha anche fornito un'opportunità senza precedenti per fare il punto della situazione e aumentare rapidamente la preparazione e la risposta alle epidemie. La nostra sfida ora è garantire che tutti i paesi siano in grado di allocare le risorse umane, le forniture e le infrastrutture necessarie".
   

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