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Giovanna e il cancro allo stomaco, 'la mia bimba il sole dopo la tempesta'

Redazione ANSA ROMA

(di Elida Sergi) "Nicole è la nostra gioia, la cosa più bella dopo la tempesta". Così Giovanna Farinelli, 37 anni, definisce la sua bimba di quasi due mesi, nata dopo essersi sottoposta a una gastrectomia totale. Una meraviglia nata lo scorso 31 maggio, che ha reso felicissima un'intera famiglia. La storia di Giovanna, della malattia e di quella di alcuni suoi familiari, si intreccia con quella del cugino Diego, al cui ricordo la donna tiene immensamente. Diego, 39 anni, tre anni fa si ammala improvvisamente e scopre di avere una neoplasia allo stomaco.


 "In famiglia - ricorda Giovanna- avevamo avuto altri due decessi dal lato di mio padre. Mio cugino ha indagato, pensava di avere una mutazione denominata CDH1 che predispone fortemente al cancro gastrico di tipo diffuso e nelle donne anche a quello lobulare della mammella". "Diego - evidenzia Giovanna - viene operato e nonostante le difficoltà del momento si sottopone all'analisi genetica 'CDH1' che è alla base della trasmissione ereditaria del cancro gastrico di tipo diffuso. Mio cugino risulta positivo alla mutazione così che a cascata tutta la famiglia viene sottoposta all'esame e il risultato è drammatico. Siamo in tanti ad averla.
Da lì a poco Diego ci lascia. Lascia la moglie, due figli piccoli, un vuoto enorme e la consapevolezza di un'eredità pesante".

Dopo accurate ricerche, la decisione di rivolgersi al Professor Giovanni De Manzoni a Verona e alla sua equipe, che studiano questa mutazione in modo approfondito. "All'ospedale Borgo Trento sono stati umani e professionali- prosegue Giovanna-. Vista la situazione familiare e dopo aver fatto svariati consulti anche genetici ho deciso di operarmi preventivamente. Preventivamente nel senso che la neoplasia mi è stata diagnosticata dopo. Avevo effettuato una gastroscopia particolare, apposita, tramite la quale però non era stato rilevato il cancro ma la possibilità di effettuare comunque l'operazione mi è stata prospettata dal professore e dal genetista in sede di consulti medici. Alla fine, sotto il loro consiglio, ho deciso di farla, dati anche i diversi casi in famiglia e la mutazione, per fortuna rara, di cui ero portatrice che predisponeva fortemente al cancro gastrico di tipo diffuso.


Il 10 giugno 2016 mi sono sottoposta a una gastrectomia, cioè rimozione dello stomaco, totale. Appena dieci giorni dopo sono stata convocata dal professore, che mi ha detto che l'esame istologico effettuato successivamente aveva rivelato un'amara verità: la presenza appunto del K gastrico di tipo diffuso, il cancro dello stomaco più aggressivo. Si era diffuso in tredici parti dello stomaco. Io d'altra parte sentivo che comunque qualcosa non andava: digerivo male, ero spesso stanca". La ripresa dopo l'operazione non è facile: anche perché ricominciare a mangiare è dura, subentrano preoccupazioni e dubbi ed è per questo che Giovanna si avvicina all'Associazione 'Vivere senza stomaco si può' e alla sua presidente Claudia Santangelo.

"Un punto di riferimento importantissimo- evidenzia - con cui condividere informazioni, ma anche dubbi, insicurezze e paure". "Diventare mamma -rivela- era uno dei miei sogni ma ovviamente il parere dei medici era imprescindibile". Con un po' di difficoltà e attenzione in più, l'integrazione di ferro e vitamine, Giovanna riesce ad arrivare al parto in serenità. Lo scorso 31 maggio nasce Nicole.

"Diego ha salvato tutta la famiglia e ha dato la possibilità a Nicole di nascere - conclude -:la bimba è la mia finestra sul futuro, stupenda, sorridente e tranquilla. Ringrazio anche la mia famiglia e mio marito per il sostegno: siamo rimasti uniti e questo nella malattia può fare la differenza".

    
   

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