Sapienza di vita da una parte,
competenze innovative dall'altra. L'Osservatorio sugli stili
alimentari e sulla dieta mediterranea della Comunità mondiale
della Longevità (Cmdl) si arricchisce di una nuovo organismo.
Nasce il Comitato intergenerazionale: il più anziano è appena
entrato nel 99esimo anno di età, il più giovane invece di anni
ne ha solo 19. Insieme a tutti gli altri componenti del gruppo,
lavoreranno fianco a fianco per costruire attorno a questo gap
di 80 anni un robusto ponte tra generazioni. Con l'obiettivo di
raccogliere la sfida che porta alla longevità, raccontare il
pianeta salute, i fattori 'stili di vita' e 'alimentari'
attraverso la narrazione dell'avanzare dell'età in modo
dinamico, positivo, ricco di opportunità.
"Un confronto e uno scambio tra i longevi, con la loro
cultura e saggezza, e i giovani, con il loro entusiasmo e le
conoscenze dei nuovi strumenti e linguaggi: un 'tesoretto' di
salute da preservare negli anni - spiega Roberto Pili,
presidente della Comunità mondiale della longevità - E per
fruttarlo al meglio servono i suggerimenti di chi ha superato i
90 anni e conta su un ricco bagaglio di esperienze". Il compito
a cui è chiamato il nuovo Comitato è quello di rendere
affascinante e di facile lettura la diffusione delle conoscenze
in tema di salute, ambiente e mangiare sano attraverso eventi
divulgativi accattivanti e multimediali. "In un racconto a metà
tra memoria, con i ricordi dei saggi longevi, e moderna
tecnologia grazie alle competenze dei giovani", racconta Pili.
Un piano integrato di azioni per raccogliere esperienze di buona
prassi e diffondere le conoscenze attraverso azioni di
informazione, educazione sanitaria, sensibilizzazione e
formazione, facendo tesoro dell'esperienza delle zone della
terra con i più alti indici di longevità in buona salute,
Sardegna in testa. "Un format che nasce nell'Isola e che
intendiamo esportare in Italia e all'estero", annuncia il
presidente della Cmdl.
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