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Il più antico fossile dell'uomo moderno in Eurasia

Il più antico fossile dell'uomo moderno in Eurasia

Risale a 210.000 anni fa

L'uomo moderno, 11 luglio 2019, 08:27

Redazione ANSA

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Il cranio di Apidima 2 (a destra) accanto alla sua ricostruzione (fonte: Katerina Harvati, Eberhard Karls University of Tübingen) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il cranio di  Apidima 2 (a destra) accanto alla sua ricostruzione (fonte: Katerina Harvati, Eberhard Karls University of Tübingen) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il cranio di Apidima 2 (a destra) accanto alla sua ricostruzione (fonte: Katerina Harvati, Eberhard Karls University of Tübingen) - RIPRODUZIONE RISERVATA

L'uomo moderno ha lasciato l'Africa molto prima di quanto si pensasse e lo ha fatto in più 'ondate': lo dimostrano i resti fossili di Homo Sapiens più antichi mai individuati in Eurasia, scoperti in Grecia, che risalgono a 210.000 anni fa. La scoperta, pubblicata sulla rivista Nature, si deve al gruppo dell'università tedesca Eberhard Karl di Tubinga coordinato da Katerina Harvati.

I fossili di Homo Sapiens sono stati trovati negli anni '70 nella grotta di Apidima,  insieme ai resti di un uomo di Neanderthal vissuto 170.000 anni fa, ma entrambi non erano stati mai descritti nel dettaglio perchè molto danneggiati. I fossili, chiamati Apidima 1 e Apidima 2, consistono rispettivamente nella parte posteriore del cranio e della regione facciale.

Per valutarne le caratteristiche, i ricercatori hanno ricostruito in 3D i due fossili grazie alle immagini catturate con la tomografia computerizzata. L'analisi conferma che i resti Apidima 2 appartengono a un Neanderthal, come si era sempre sospettato. La sorpresa è invece arrivata dai resti Apidima 1, perché la ricostruzione 3D indica che appartengono a un Sapiens. Lo indica una 'firma' di questa specie, ossia la parte posteriore del cranio dalla forma arrotondata.

Questo fossile, con i suoi 210.000 anni, è più antico di oltre 150.000 anni di quello che era considerato finora il più antico esempio di Sapiens scoperto in Europa. "La scoperta rivela che almeno due specie di uomini primitivi abitavano l'Europa sud-orientale circa 200.000 anni fa e solleva domande su ciò che è accaduto a questa popolazione di Sapiens", rileva in un commento il paleoantropologo Eric Delson, del Lehman College di New York.

Alcuni fossili scoperti in Israele e risalenti al periodo compreso tra 500.000 e 90.000 anni fa, rileva l'esperto, documentano i primi esempi delle migrazioni dall'Africa dei Sapiens. Tuttavia testimoniano quelle che potrebbero essere definite dispersioni 'fallite', cioè gruppi che hanno raggiunto Medio Oriente ed Europa sud-orientale, ma scomparsi poco dopo senza lasciare una discendenza.

I fossili dei primi Sapiens in Asia, risalenti a 90.000 anni fa, insieme a quelli dei 'Sapiens europei' di circa 50.000 anni fa, conclude, sono invece i resti di popolazioni che hanno messo radici nei luoghi raggiunti, diventando le antenate di quelle attuali.

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