Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Il coltellino milleusi dell'Età della pietra

Il coltellino milleusi dell'Età della pietra

Scoperto in Cina, risale al periodo compreso fra 170.000 e 80.000 anni fa

20 novembre 2018, 10:35

Redazione ANSA

ANSACheck

Gli strumenti 'milleusi ' dell 'Età della pietra (fonte: Marwick et al., Nature) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Gli strumenti  'milleusi ' dell 'Età della pietra (fonte: Marwick et al., Nature) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Gli strumenti 'milleusi ' dell 'Età della pietra (fonte: Marwick et al., Nature) - RIPRODUZIONE RISERVATA

E' stata per la prima volta trovata in Cina la testimonianza della tecnica di fabbricazione dell’Età della Pietra considerata “perduta”, perché mai rinvenuta in Asia: la prova arriva da selci lavorate, cioè strumenti in pietra, risalenti al periodo compreso tra 170.000 e 80.000 anni fa. La scoperta, guidata dall’Università di Wollongong in Australia e pubblicata sulla rivista Nature, colma finalmente la lacuna nei ritrovamenti archeologici asiatici e mette in dubbio l’ipotesi che le tecniche di lavorazione più avanzate vennero introdotte dall’Occidente. Le evidenze archeologiche di Africa ed Europa testimoniano un’evoluzione importante nelle tecniche di lavorazione delle pietre tra 300.000 e 200.000 anni fa: mentre prima gli strumenti si ottenevano da un nucleo centrale di pietra scheggiato, in seguito si passò ad utensili più elaborati e dai molteplici usi, sfruttando le schegge prodotte dal nucleo. Tuttavia in Cina questa fase non è mai stata trovata, saltando direttamente dalla fase precedente ad una successiva ancora più avanzata, che per questo motivo si pensava fosse arrivata in Oriente grazie a migrazioni. I ricercatori guidati da Yue Hu hanno analizzato 2.273 strumenti litici rinvenuti nella grotta di Guanyindong, nella Cina sud-occidentale: 45 di questi sono risultati appartenere alla tecnica “perduta” e sono stati datati ad un periodo compreso tra 170.000 e 80.000 anni fa, quindi contemporanei a quelli dello stesso tipo usati in Occidente. I ricercatori ipotizzano che la scarsità di reperti simili in Asia possa essere dovuta a popolazioni più piccole e disperse in un territorio molto vasto

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza