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Il ritratto più brillante della Nebulosa Tarantola

Il ritratto più brillante della Nebulosa Tarantola

Fotografati tutti i suoi numerosi 'ospiti' e 'vicini'

31 maggio 2018, 09:45

Redazione ANSA

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La Nebulosa Tarantola, distante 160.000 anni luce, è la più brillante della Grande Nube di Magellano, la vicina di casa della Via Lattea (fonte: ESO) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La Nebulosa Tarantola, distante 160.000 anni luce, è la più brillante della Grande Nube di Magellano, la vicina di casa della Via Lattea (fonte: ESO) - RIPRODUZIONE RISERVATA
La Nebulosa Tarantola, distante 160.000 anni luce, è la più brillante della Grande Nube di Magellano, la vicina di casa della Via Lattea (fonte: ESO) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ammassi stellari, nubi di gas caldo rilucenti e resti sparsi di esplosioni di supernova: sono i numerosi 'ospiti' e vicini della Nebulosa Tarantola, l''incubatrice di stelle' più brillante della Grande Nube di Magellano: si possono apprezzare con un dettaglio mai raggiunto finoranell'immagine realizzata dal telescopio Vst (Vlt Survey Telescope), il più recente installato sulle Ande cilene dall'Osservatorio Europeo Australe (Eso).



La Tarantola fa parte della Grande nube di Magellano, la galassia satellite della Via Lattea, si estende per più di 1000 anni luce e brilla da circa 160.000 anni luce di distanza. Al suo interno ospita quello che potrebbe essere definito un 'quartiere molto affollato'.



C'è infatti NGC 2070, un giovane e gigantesco ammasso stellare, il cui nucleo denso contiene alcune delle stelle più massicce e luminose che si conoscano, e un altro ammasso stellare molto più vecchio, Hodge 301, in cui si stima che almeno 40 stelle siano già esplose come supernovae, spargendo il loro gas in tutta la regione.

Sul bordo destro della Nebulosa Tarantola si può osservare la supernova SN 1987A, mentre sul lato sinistro si ha una concentrazione di stelle blu e brillanti, circondata da stelle rosse: è l'ammasso luminoso NGC 2100, scoperto dall'astronomo scozzese James Dunlop nel 1826. Al centro dell'immagine si può cogliere invece un'altra incubatrice di stelle: è l'ammasso stellare NGC 2074, affiancato dal 'Cavalluccio marino della Grande Nube di Magellano', una gigantesca struttura scura di polvere a forma di cavalluccio marino, destinata però a scomparire nei prossimi milioni di anni.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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