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Pronta la 'hit parade' del lato violento dell'universo

Pronta la 'hit parade' del lato violento dell'universo

In 186 lampi gamma visti da Fermi, telescopio dal cuore italiano

14 giugno 2019, 17:39

Redazione ANSA

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Il catalogo di Fermi dell’universo più violento. I puntini indicano la posizione dei 186 lampi gamma mappati dal telescopio spaziale della Nasa (fonte: Nasa/Fermi Collaboration) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il catalogo di Fermi dell’universo più violento. I puntini indicano la posizione dei 186 lampi gamma mappati dal telescopio spaziale della Nasa (fonte: Nasa/Fermi Collaboration) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il catalogo di Fermi dell’universo più violento. I puntini indicano la posizione dei 186 lampi gamma mappati dal telescopio spaziale della Nasa (fonte: Nasa/Fermi Collaboration) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Pronto il catalogo del lato più violento dell’universo, una ‘hit parade’ cosmica che comprende 186 esplosioni che emettono lampi gamma a più alta energia. Pubblicato sull’Astrophysical Journal, il catalogo è il risultato di 10 anni di osservazioni del telescopio Fermi della Nasa. realizzato in collaborazione con l’Italia attraverso Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).



Il catalogo è il frutto del lavoro di 120 ricercatori coordinati dall’italiana Elisabetta Bissaldi, dell’Infn e del Politecnico di Bari, da Magnus Axelsson, dell’Università svedese di Stoccolma, e da Nicola Omodei e Giacomo Vianello, dell’Università americana di Stanford. I lampi gamma sono stati osservati dallo strumento Large Area Telescope (Lat), realizzato anche con un importante contributo dell’Italia.

“Con il catalogo si è aperto un nuovo spazio di scoperta per questi eventi estremi, che ci raccontano gli stadi finali dell’evoluzione stellare”, ha spiegato all’ANSA l’astrofisica Patrizia Caraveo, responsabile per l’Inaf dello strumento Lat di Fermi. La maggior parte dei lampi gamma nasce, infatti, quando alcune stelle con una massa decine di volte quella del Sole esauriscono il proprio combustibile nucleare e collassano, generando buchi neri, mentre gli strati più esterni esplodono come supernovae, “fari cosmici che possono essere usati per mappare le prime popolazioni di stelle dell’universo”, spiega Caraveo.

Altri lampi hanno, invece, origine dalla collisione di coppie di stelle di neutroni. In entrambi i casi si formano getti di particelle a velocità prossime a quelle della luce. Sono queste particelle che, interagendo tra loro o con l’ambiente, generano i lampi gamma catturati poi dal telescopio Fermi.

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