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L'estate degli chef, cibi innovativi e leggeri

L'estate degli chef, cibi innovativi e leggeri

Nelle cucine si impone digeribilità e freschezza

11 giugno 2018, 14:53

Redazione ANSA

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ROMA - E' light è la parola chiave della cucina sfiziosa e gourmet dell'estate che è alle porte. A dettare la tendenza dei prossimi menù della stagione calda sono le stesse Brigate guidate da chef più o meno plurimedagliati con un messaggio che si decifra in leggerezza e digeribilità e l'inserimento di qualche ingrediente particolare in grado di regalare quella marcia in più al piatto che si andrà a proporre sulle tavole dei clienti. Il mood estivo, dopo un giro di orizzonti, è quello dunque della freschezza con un annullamento in alcuni casi anche delle salse dal menù come confermato dal alcuni maestri della cucina d'autore. Anthony Genovese, due stelle Michelin e chef del ristorante "Il Pagliaccio" di Roma proporrà ad esempio, come dichiarato a margine del "Restaurant Awards Lazio 2018", menu light senza salse con un gioco di fermentazioni e l'utilizzo di ingredienti innovativi come il Miele di Spiaggia del Pisano e delle Albicocche maturate nella cera d'api. Francesco Apreda del ristorante Imago-Hassler della Capitale, vincitore del Restaurant Awards Lazio e una stella Michelin proporrà, come detto nel contesto della manifestazione che ha premiato i ristoranti laziali, erbe, in particolare alghe e frutti esotici come il mango.

Sulla stessa lunghezza d'onda o quasi anche Simone Pavoni del Ristorante 1978 con la carta del menu che presenta millefoglie di petali di patate ed un gel al prezzemolo. Non mancano poi gli intramontabili fiori eduli e frutti rossi a Stile Libero con Max Mariola che a pranzo propone anche panini a prova di nutrizionista, professionista spesso in sala nel bistrot del quartiere Prati per dare consigli su menu di gusto e a prova costume. Nel milanese, in linea con Roma, è confermata la particolarità: a La Rampina gli chef Lino e Luca Gagliardi puntano sull'ingrediente Finger lime, una nuova scoperta che viene dalla Nuova Zelanda ma che presenta un'acidità diversa rispetto al limone nostrano.

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