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Etichette a semaforo per la Nestlè, Italia contraria

Colori e lettere per orientare gli acquisti a tavola

Redazione ANSA

La decisione è presa: entro il 2019 tutti i prodotti venduti in Europa dal gigante alimentare svizzero Nestle' avranno l'etichettatura a semaforo Nutriscore, sistema contrastato da sempre da un'Italia compatta "perché inganna i consumatori".

Sviluppato in Francia il sistema si basa su cinque lettere (A, B, C, D e E) e un codice di 5 colori dal verde al rosso, a seconda della qualità nutrizionale del cibo. Una sorta di bussola per orientare gli acquisti nel carrello della spesa, a seconda del loro contenuto di ingredienti 'buoni' (fibre, frutta) o 'cattivi' (grassi, zuccheri). Si comincerà da Francia, Belgio e Svizzera, dove le autorità sanitarie già raccomandano il bollino che classifica gli alimenti, fa sapere Nestlè, motivando questa scelta con il fatto che gli europei vogliono sempre di più sapere cosa c'è negli alimenti e nelle bevande che consumano.

"Noi vogliamo fornire loro queste informazioni rapidamente e facilmente", ha detto il Ceo Nestlé Europa Marco Settembri, annunciando il via libera di un sistema a cui l'Europa guarda da tempo. Se nel 2014 il Regno Unito adotta il 'semaforo', tra le proteste soprattutto italiane, i Paesi del nord introducono un'etichetta con il solo colore verde, mentre Francia e Belgio raccomandano l'utilizzo del nutriscore, con la Spagna che potrebbe farlo presto.

Una situazione ingarbugliata sulla quale la Commissione europea dovrebbe pubblicare entro la fine dell'anno un rapporto per fare il punto sulle etichette nutrizionali semplificate. Immediate le reazioni dell'Italia, che già a fine 2018 era riuscita a sventare il tentativo dell'Onu di promuovere bollini allarmistici che avrebbero colpito le tipicità Made in Italy.

"Decisione intempestiva e sbagliata", commenta la Coldiretti, "sono etichette ingannevoli che, con la semplificazione, rischiano di sostenere modelli pericolosi per la salute e per il sistema produttivo di qualità del Made in Italy e di promuovere cibi spazzatura". Dello stesso parere Filiera Italia, "un sistema che va contro una dieta sana ed equilibrata", anche perchè, sostiene Federalimentare "è fuorviante classificare gli alimenti, una buona dieta si ottiene attraverso un'alimentazione varia e bilanciata".

Per Cia-Agricoltori Italiani, "il semaforo concorre a confondere i consumatori, dando un giudizio semplicistico e distorto sul singolo alimento". Netta, infine, la bocciatura anche del Codacons, "sembra uno scherzo dove alcuni prodotti fanno male a prescindere, senza tenere conto delle quantità consumate".

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