Le turbolenze dettate dall'aumento dei costi dell'energia e della materie prime preoccupano Cellie, che è però convinto che "resta sullo sfondo un'intonazione di ottimismo, perché di fronte alle crisi avviene una selezione naturale e le aziende agili e familiari, orientate alla qualità e non solo al profitto, sanno scollinare meglio".
Infine, rispetto all'assenza dei buyer russi, secondo l'amministratore delegato "pesa di più quella di quelli asiatici, soprattutto dalla Cina, perché hanno grandi problemi di mobilità, ma stanno comunque continuando a comprare a distanza".
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