Sorvolando gli stati di Rondônia e
Pará, una squadra di Greenpeace Brasile ha documentato con nuove
immagini gli incendi che, nelle ultime settimane, stanno
devastando la foresta amazzonica. Tra gennaio e agosto 2019,
sottolinea l'associazione ambientalista in una nota, il numero
di incendi nella regione è aumentato del 145% rispetto allo
stesso periodo del 2018. E in Amazzonia incendi e deforestazione
vanno di pari passo. Quest'anno il 75% dei focolai si è
verificato in aree che nel 2017 erano coperte dalle foreste e
che successivamente sono state deforestate o degradate per
lasciare spazio a pascoli o aree agricole. Negli stati di
Rondônia e Pará, ad esempio, gli incendi mostrano chiaramente
l'avanzata dell'agricoltura industriale nella foresta, spesso
per far spazio a pascoli per il bestiame e colture, soia in
particolare, destinate alla mangimistica. Dei 6.295 focolai
registrati tra 16 e il 22 agosto, il 19% si è verificato in aree
naturali protette, il 6% delle quali appartengono a diversi
Popoli Indigeni.
''Le fiamme che stanno consumando l'Amazzonia non sono un
problema solo per il Brasile, ma per l'intero Pianeta. Con
l'aumentare degli incendi, infatti, aumentano anche le emissioni
di gas serra, favorendo ulteriormente l'innalzamento della
temperatura globale e, conseguentemente, il verificarsi di
eventi meteorologici estremi che rappresentano un grave pericolo
per la fauna selvatica e la vita di migliaia di persone. Agire
per porre fine alla deforestazione dell'Amazzonia deve essere un
obiettivo globale e un obbligo per chi guida il Paese" conclude
Marcio Astrini, di Greenpeace Brasile.
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