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Olio: produttori, più controlli per stanare i furbetti

Da truffa dell'olio "di carta" a finti frantoi e cooperative

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Difendere la qualità dell'olio con un gioco di squadra tra chi lotta ogni giorno in campagna per un Paese migliore e lo Stato che deve intensificare i controlli e stanare i furbetti che continuano ad arricchirsi con truffe e speculazioni. È quanto hanno proposto i rappresentanti degli olivicoltori questa mattina al Prefetto di Bari, Antonella Bellomo. Cia Puglia, Assoproli, Associazione Restart e Consorzio Oliveti d'Italia hanno consegnato un documento di denuncia destinato ai ministri Gualtieri e Bellanova e ai rappresentanti delle forze dell'ordine.
"Alla vigilia della nuova campagna olearia - scrivono i rappresentanti degli olivicoltori - richiamiamo l'attenzione sull''olio di carta', truffa di olive inesistenti che pregiudica il reddito di migliaia di aziende, crea concorrenza sleale, altera le regole di mercato e, non ultimo, è fonte di enorme elusione fiscale". Gli interessi e la molteplicità degli operatori impegnati in questo lucroso affare, secondo le organizzazioni, sono così numerosi da rendere poco incisivi i tantissimi sforzi fatti dallo Stato. Oltre alle aziende agricole di carta, denunciano i produttori pugliesi, i fenomeni di truffa vanno dai da frantoi e finte cooperative che dichiarano rese molto superiori alla media fuori stagione, fino ai centri di commercio all'ingrosso di olive e ai trasporti delle stesse. "Vorremmo intraprendere un percorso di collaborazione per difendere le aziende oneste", concludono gli olivicoltori.

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