Per ottenerlo, spiega la formula, si useranno uve Glera e una quota di Pinot nero compresa fra il 10% ed il 15%, con indicazione in etichetta dell'annata e immissione nel mercato dal 1 gennaio successivo alla vendemmia.
La proposta è stata approvata, ma ora, tecnicamente, per risultare a tutti gli effetti praticabile bisognerà attendere il disco verde delle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia e, infine, il timbro del Comitato nazionale vini del Governo.
"Sarà un modo molto interessante di diversificare l'offerta - è il punto di vista del presidente del Consorzio, Stefano Zanette - e credo sarebbe possibile produrre, dopo la vendemmia del 2020, dai 15 ai 20 milioni di bottiglie rosé sui 464 milioni complessivi prodotti nella denominazione Prosecco Doc".
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