ROMA - "È di due miliardi di euro la stima della perdita derivante dalla frenata di consumi di vino in Italia nel periodo marzo-maggio, un deficit equivalente al 20% circa dei ricavi non più recuperabili nel corso di quest'anno".
Il dato economico emerge dall'analisi dei consumi di vino prima e durante il lockdown in Italia presentato da Davide Gaeta del dipartimento di Economia aziendale dell'Università degli studi di Verona, nel corso del webinar "Banche, fondi e garanzie.
Vino, diamogli credito - Mercati in trasformazione ed effetti economico-finanziari sui bilanci delle imprese vitivinicole".
L'indagine, realizzata con l'Associazione Europea degli economisti del Vino guidata da Jean Marie Cardebat, ha considerato i consumi in 8 Paesi del Vecchio Continente. Il report, per quanto riguarda l'Italia, segnala che due terzi degli intervistati (complessivamente 1146) dichiara di aver diminuito il consumo di vino durante il "confinamento forzato".
In crescita gli acquisti on line con una quota del 15,5% che superano il canale wine store e quello diretto in cantina nonostante "la massiccia organizzazione di delivery" (scelti rispettivamente dal 10,5% e dal 14,3% del campione)(ANSA).