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Valpolicella reagisce al Covid, meno vino e stop nuove vigne

Valpolicella reagisce al Covid, meno vino e stop nuove vigne

Consorzio, misure condivise per mettere in sicurezza la filiera

ROMA, 19 giugno 2020, 14:47

Redazione ANSA

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Valpolicella reagisce al Covid, meno vino e stop nuove vigne - RIPRODUZIONE RISERVATA

Valpolicella reagisce al Covid, meno vino e stop nuove vigne - RIPRODUZIONE RISERVATA
Valpolicella reagisce al Covid, meno vino e stop nuove vigne - RIPRODUZIONE RISERVATA

ROMA - Meno vino e stop a nuove vigne è la ricetta anti-Covid del Consorzio tutela vini Valpolicella per reagire all'emergenza economica e alle sue ripercussioni sulla filiera, a partire dal sostegno dei prezzi. Misure queste, approvate complessivamente a larga maggioranza dai soci, che secondo il Consorzio si sono rese necessarie visto l'effetto Coronavirus sul mercato interno e maggiormente su quello internazionale dove transitano quasi i 3/4 del valore delle vendite di Amarone, Ripasso, Valpolicella e Recioto. Le leve, spiega il Consorzio, sono la riduzione delle rese dei vigneti del prossimo raccolto, quantificata come da richiesta alla Regione Veneto da 120 a 100 quintali per ettaro, con una cernita dell'uva destinata all'appassimento di Amarone e Recioto pari al 45%; come anche il blocco totale e senza deroghe degli impianti nella denominazione per altri 2 anni. "Il mix di interventi deliberati è il risultato di un'analisi-simulazione dei fondamentali della denominazione alla vigilia della prossima vendemmia - ha detto il presidente del Consorzio, Andrea Sartori - la congiuntura ci ha obbligati a considerare proiezioni legate agli aspetti produttivi, assorbimento del mercato e tenuta del prezzo medio per giungere a un punto di equilibrio approvato dai soci; è una responsabilità importante largamente condivisa, anche perché le misure pensate dalle istituzioni (distillazione e vendemmia verde) non aiutano le produzioni di qualità come la nostra". Per il direttore del Consorzio, Olga Bussinello "gli interventi presi cercano di dare una risposta ad una situazione anomala che comunque ci chiederà di fare i conti con il mercato nel medio termine e con il contingentamento di un vigneto cresciuto del 26% negli ultimi 10 anni. Oggi più che mai serve lavorare più sulla qualità che sulle quantità, sui valori più che sui volumi".

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