Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Street food, il giro del mondo in trenta bocconi

Street food, il giro del mondo in trenta bocconi

Un’esperienza irrinunciabile da fare in viaggio

09 maggio 2019, 20:48

di Ida Bini

ANSACheck

street food nel mondo fish and chips in Gran Bretagna - RIPRODUZIONE RISERVATA

street food nel mondo fish and chips in Gran Bretagna - RIPRODUZIONE RISERVATA
street food nel mondo fish and chips in Gran Bretagna - RIPRODUZIONE RISERVATA

BARCELLONA - Il cibo acquistato e consumato per strada, conosciuto come “street food”, non è solo un pasto economico mangiato in fretta passeggiando per la città: è un’esperienza emozionante, sorprendente e gustosa che permette a ogni viaggiatore di scoprire in pochi bocconi la cultura del popolo che lo ospita. Ogni Paese, ogni città o regione ha almeno un cibo da strada da proporre: comodo e informale, rigorosamente da tenere in un cartoccio e da mangiare con le mani, racconta le tradizioni, le abitudini e i gusti della gente. Negli ultimi tempi lo street food si è evoluto: da pasto frugale si è trasformato in cibo gourmet, creativo e accattivante, che prevede nella maggior parte dei casi l’utilizzo di materie prime sempre fresche e di qualità. La fortuna del cibo da strada è accompagnata dal moltiplicarsi dei food truck, i mezzi attrezzati, furgoni o carretti ambulanti, che sempre più spesso vengono inseriti negli elenchi dei ristoranti di successo e tra gli indirizzi turistici da non mancare quando si visita una città o un Paese. Ecco alcuni cibi di strada da provare in un virtuale e gustoso giro del mondo.

Per le strade del Messico si mangiano i “tacos”, piadine di mais e frumento ripiegate su se stesse e ripiene di carne, verdure, formaggio, pesce e legumi e insaporite con guacamole e spezie piccanti. Una variante è il “burrito”, che ha una forma più tondeggiante, ma ugualmente sfiziosa, con carne stufata, lattuga o pomodori, mais, fagioli, a volte riso e spezie e anch’esso accompagnato da guacamole e panna acida. Un altro cibo da strada diffuso è lo “elote”, una pannocchia di granturco non dolcissima arrostita sulle braci, personalizzata secondo i gusti del cliente e accompagnata da lime e peperoncino. Per mangiarla ancora calda è bene afferrarla servendosi delle sue stesse foglie. Nel nord del Paese è spesso condita con panna e formaggio mentre a Toluca e a Città del Messico la pannocchia viene fritta con l’epazote, una spezia dal gusto affumicato.

In Argentina, in Colombia e in Perù lo street food più diffuso è la “empanada”, fagottino di pasta ripieno di carne, verdure, tonno o formaggio, che può essere fritto o cotto al forno. Sulla costa peruviana è bene fermarsi nei chioschi che preparano il “ceviche de corvina”, riso fritto con un prelibato pesce del Pacifico marinato nel lime con cipolle, peperoncini e aglio. E’ gustoso ed economico.
Restando nel continente americano, in ogni città degli Stati Uniti è un must provare un “hot dog” o i tradizionali anelli di cipolla fritti che si possono mangiare in cartoccio e che vengono venduti nei chioschi ambulanti disseminati lungo le strade delle città. L'hot dog è il panino più famoso al mondo: un pane morbido di forma ovale e allungata, riempito con una salsiccia grigliata o bollita e condita con ketchup o maionese o senape e a volte anche con verdure, crauti, cipolle o formaggio.

E’ in Oriente che lo street food ha una tradizione più antica e una maggiore diffusione: il 90 percento della popolazione della Thailandia, per esempio, consuma fuori casa la maggior parte dei pasti. Se siete a Bangkok e volete provare il miglior cibo dovete recarvi nei mercati e assaggiare le prelibatezze locali solo alle bancarelle, in qualsiasi ora del giorno e della sera. Oppure potete fermarvi ai numerosi carretti ambulanti che spuntano a ogni incrocio. Da provare assolutamente sono i “khanom krok”, pankake di cocco grigliati dalle mille varianti, dolci e salate, e guarniti con scalogno fritto; gustose sono anche le zuppe di noodles con anatra o maiale. Tra gli ambulanti che si fermano per strada è facile trovare anche insetti o vermi fritti ma se preferite restare su cibi tradizionali è bene conoscere la frase “mai phet”, che significa “non troppo piccante”: vi sarà utile soprattutto se non siete abituati alle spezie thailandesi. Infine dovete provare il “pad thai”, sottilissimi noodles di riso rosolati con tofu, gamberetti, daikon salato, scalogno e uova e conditi con salsa di pesce e tamarindo. C’è anche il “pad thai kor khai” con i noodles arrotolati in una sottile omelette e una versione in cui viene utilizzato il “man kung”, il contenuto delle teste degli scampi.

Anche in Cina si mangia cibo per strada dagli ambulanti: tra l’infinita scelta meritano di essere provati i “tanghulu”, coloratissimi e lucidi spiedini di frutta immersi in uno sciroppo di zucchero caramellato indurito. Immancabili sono gli “spring rolls” involtini sottili e croccanti fatti di pasta fillo e ripieni di vari ingredienti.

Per le strade del Giappone si mangia la “Okonomiyaki o” pizza di Osaka: “okonomi” significa “ciò che vuoi”, e “yaki” vuol dire “alla griglia”; il risultato è, quindi, una piccola pizza orientale farcita di carne, pesce, verdure, uova e un’infinità di ingredienti.

Anche in India lo street food è molto diffuso ed è un mix tra i famosi piatti di carne tandoori e i curries più piccanti e speziati. I “samosa” sono dei fagottini di pasta fritta di forma triangolare, simili agli involtini primavera o agli spring rolls cinesi, mentre i “kati roll” sono gustosi spiedini di agnello con cipolle stufate, peperoncini e spezie, e scaldati sulla piastra. I migliori si gustano nei chioschi di Calcutta: sono gustosi e assolutamente sigillati per mantenere intatto l’intenso aroma.

Ingredienti e profumi simili a quelli indiani si trovano in Medio Oriente; in particolare i “felafel”, diffusi in Israele, in Giordania e in Egitto: sono polpettine di legumi speziate e fritte, a base di fave, ceci, fagioli e insaporite da cipolla, aglio, cumino e coriandolo. Nati per sostituire la carne nei giorni del digiuno che le comunità copte sono tenute a osservare, i felafel si sono diffusi tra i musulmani per interrompere il Ramadam.

Nel vicino Libano lo street food più comune è il “tabulé”, insalata a base di bulgur condita con cipolle, pomodori, menta e prezzemolo. Infine in Turchia nasce il cibo da strada più famoso in tutto il mondo: il “kebab”, disco di pane azimo arrotolato e farcito con carne di manzo e agnello, verdure e salse piccanti, e cotto su una griglia verticale. Una variante è lo “shawarma”, con carme di agnello, pecora, pollo e capra, a volte mischiate insieme.

Una versione mediterranea del “kebab” è il “pita gyros” che si consuma nella vicina Grecia: sono fettine di carne di maiale, agnello o di pollo arrostita e arrotolata in un disco di pane caldo, condito con pomodori, salsa tzatziki, cipolla e peperoni verdi o yogurt. Altrettanto diffusi sono i “souvlaki”, spiedini di carne, facilmente consumabili per strada.

Un cibo simile si mangia anche in Croazia: è il “cevapcici”, salsiccia grigliata di manzo e maiale macinato con molto aglio servita con il pane “somun” e abbinata a cipolle tagliate a dadini, peperoni rossi e melanzane o yogurt.

Altrettanto famoso in tutto il mondo è il cartoccio di “fish and chips”, pesce e patate, il classico street food che si consuma in Gran Bretagna. Diffuso in tutto il mondo anglosassone - Nord America, Australia, Nuova Zelanda e Sud Africa - prevede una frittura di pesce bianco o merluzzo atlantico e patatine.

Le patatine fritte sono le protagoniste del classico cibo da strada in Belgio: le “pommes frites” vengono fatte con una varietà di patate speciali, che cresce in Belgio e nel nord della Francia, chiamata “Bintje”. Le patate vengono tagliate in tre diverse misure ma sempre larghe, in modo da essere croccanti fuori e morbide all’interno; vengono poi fritte due volte a 175 gradi con olio vegetale o con il grasso bovino “Blanc de bœuf” che dà alle patatine belghe quel riconoscibile profumo.

E in Italia? Ogni regione ha uno suo diverso e caratteristico cibo che può essere venduto e consumato per strada: dagli arancini ai panini con la porchetta, dai panzerotti alle classiche piadine. Ma due sono i veri protagonisti dello street food italiano, conosciuti e amati in tutto il mondo: il gelato e la pizza.

 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza