(di Daniela Giammusso)
Cosa si prova a ritrovarsi davanti a
una nave spia nordcoreana? Che sapore ha il piatto di pesce più
inquietante mai mangiato (e considerato una delizia)? Che
effetto fa vedere le balene libere in mare? Oppure fare il bagno
nelle terme tra la neve, vicino ai macachi? E ci si spaventa a
guardare da sotto in su il monte Aso, enorme e temibile vulcano,
magari rileggendo la storia della principessa
Konohanasakuyahime, figlia del Dio della montagna?
Esiste un solo luogo al mondo dove fare tutto questo, quasi con
"normalità". È il Paese del Sole Levante, della gentilezza,
dell'Imperatore Naruhito - diretto discendente della Dea del
Sole Amaterasu no Omikami - e insieme delle città
ipertecnologiche dove il futuro è già presente. E dove in
primavera ci si prende il tempo per un po' di Hanami, la
tradizionale usanza di godere appieno dell'esplosione della
fioritura dei ciliegi. A raccontarlo oggi è Antonio Moscatello,
giornalista e inviato in teatri di conflitto in Medio Oriente e
corrispondente da Tokyo e da Budapest, che dopo "Forse non tutti
sanno che in Giappone", torna in libreria per Newton Compton con
"101 cose da fare a Tokyo e in Giappone almeno una volta nella
vita" (pp. 416 - 10,00 euro).
Tutti conoscono il Padiglione d'oro di Kyoto, il museo dello
Studio Ghibli per gli appassionati di cartoni animati, il
quartiere futuristico di Akihabara, per gli appassionati di
elettronica. "In questo libro non se ne parlerà - avverte subito
l'autore - L'idea è quella di costruire una mappa emozionale del
Giappone, dove trovare tutto ciò che serve per percepire la
"giapponesità", senza ricadere in troppi stereotipi e luoghi
comuni". Ovvero, fare un passo oltre il semplice "vedere" e
lanciarsi nel "provare", sperimentando "luoghi ed esperienze che
sono l'essenza del modo di vivere e di vedere il mondo dei
giapponesi, conoscendo aspetti spesso non troppo noti in
Occidente, ma importantissimi per chi vive lì".
E allora, una dopo l'altra, ecco le 101 avventure in cui
lanciarsi, da un selfie davanti alla statua di Gundam (perché se
siete stati bambini tra gli anni '70 e '80 non potete esimervi)
a baciarsi di notte a Odaiba, di fronte al Rainbow Bridge e con
gli occhi sgranati perché quella davanti a voi, sì, sembra
proprio una Statua della Libertà in miniatura come quella di New
York. E poi in Giappone si può, ovviamente, mangiare il miglior
sushi del mondo, ma anche le pietanze più "inquietanti" (per noi
occidentali). E ancora, navigare in una rompighiaccio
dell'estremo nord, nel mare di Ochotsk congelato, o puntare
invece alle spiagge bianchissime di Okinawa, nuotando nel mare
cristallino mentre i cieli sono solcati dai caccia da guerra
americani; pregare nel Tempio dei gatti che salutano o visitare
le statue giganti di ghiaccio del Festival della neve di
Sapporo. E perché no, bere il sakè più antico del mondo e poi
aspettare le fate sul laghetto turchese di Shirogane. Si,
(anche) tutto questo è il Giappone.
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