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Occhio e robot, arte interattiva al Maca

Occhio e robot, arte interattiva al Maca

Dal 1 luglio panoramica su rapporto opera, scienza e tecnologia

ACRI (COSENZA), 05 giugno 2017, 17:32

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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ACRI (COSENZA) - Da Victor Vasarely a Brian Eno, passando per Julio Le Parc, Davide Boriani, Gruppo Mid, Peter Vogel e Ale Guzzetti insieme per comporre uno sguardo sull'Arte interattiva. É l'esposizione che dal primo di luglio al 29 ottobre sarà ospitata negli ambienti del Maca, il Museo di arte contemporanea di Acri, all'interno del palazzo Sanseverino Falcone.
    La mostra - a cura di Monica Bonollo, con la collaborazione di Valmore studio d'arte Vicenza - presenta le performance di artisti la cui attività di ricerca si è sviluppata in piena sintonia con le coeve scoperte scientifiche, intrattenendo uno stimolante e fruttuoso dialogo continuo fra arte, scienza e tecnologia. Il percorso espositivo affianca i più tradizionali dipinti su tela a una serie di affascinanti oggetti interattivi, scatole luminose, sculture sonore, ambienti e robot. Il filo conduttore è l'Arte interattiva, corrente che trova il principio ispiratore negli anni Sessanta per arrivare ad interessare artisti più recenti che indagano tutti la relazione fra l'opera d'arte e lo spettatore, spesso usando le tecnologie più innovative del loro tempo. L'allestimento - che è scandito dai diversi gradi di interattività delle opere esposte - descrive i passaggi e le diverse focalizzazioni della ricerca su un tema centrale per l'arte della seconda metà del Novecento contemplando i suoi successivi sviluppi all'inizio del nuovo millennio. Il percorso espositivo parte da un livello "debole", ma concettualmente rivoluzionario, di interazione fra l'opera d'arte e l'occhio dello spettatore, passando per l'idea di spettatore come presenza necessaria all'esistenza dell'opera d'arte, e arrivando a un'interazione "forte", sia attraverso il pieno coinvolgimento dello spettatore che si trasforma in "attore" e "co-autore", sia con l'opera d'arte robotica che interagisce con lo spettatore in una sorta di autonomia, aspirando a confondersi fra gli umani e a relazionarsi con loro in un rapporto paritario.
    "L'arte interattiva - afferma la curatrice Bonollo - mette in gioco il rapporto fra l'opera d'arte e lo spettatore, affidando allo spettatore un ruolo fondamentale e necessario all'esistenza stessa dell'opera. Il processo artistico coinvolge tutti i protagonisti - artista, opera d'arte, spettatore - in un legame di reciproca trasformazione. L'arte interattiva infatti presuppone la 'trasformabilità' dell'opera stessa, che si modifica nel tempo a seguito dell'interazione con lo spettatore". Oltre agli autori già citati in mostra ci sono opere di Antonio Barrese, Alberto Biasi, Ennio Chiggio, Yvaral, Jol Stein, Manfredo Massironi, Dario Perez Flores, Paolo Scirpa, Eros Bonamini, Fausto Balbo.
   

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