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A Palazzo Ducale la 'Mostra che non c'è'

A Palazzo Ducale la 'Mostra che non c'è'

On line opere e archeologia 'lontana' da Liguria

GENOVA, 30 aprile 2020, 20:13

Chiara Carenini

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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GENOVA - La "seconda stella a destra" , come cantava Edoardo Bennato, per Palazzo Ducale di Genova ancora costretto nel mondo virtuale imposto dal Covid-19, conduce alla 'Mostra che non c'è', iniziativa ideata dal presidente della Fondazione Paolo Bizzarri e curata dal direttore del Ducale Serena Bertolucci con Giacomo Montanari che verrà inaugurata il 2 maggio. 'La mostra che non c'è' è una mostra virtuale - trasmessa sui social di Palazzo Ducale - che vuole restituire alla memoria capolavori lontani e dimenticati che appartengono alla storia della città di Genova riuniti per la prima volta in un percorso scientifico che si svelerà strada facendo, con l'obiettivo di raccogliere contributi per le mostre e le attività future di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura.

Tra le altre, verranno mostrate opere eccezionali ormai lontane da Genova come tele di Bernardo Strozzi, Caravaggio, van Dyck e rari pezzi archeologici provenienti dai siti liguri. "È un'idea che maturavo da tempo riflettendo su come fosse possibile trovare un sostegno per l'arte e mi è venuta in mente la mostra che non c'è - ha detto Bizzarri - e che mi piacerebbe fosse seguita dallo spettacolo che non c'è, dal concerto che non c'è, eccetera eccetera. Vorrei insomma che coinvolgesse tutte le grandi istituzioni culturali della nostra città. La mostra che non c'è è la mostra possibile, l'unica in questo momento in cui il 'possibile' deve essere sacrificato alla salvaguardia dell'oggi e del domani dei nostri cari. Spero che le persone - ha concluso Bizzarri -, acquistando il simbolico biglietto di una mostra che non esiste, diano il loro contributo perché l'impossibile di oggi diventi il possibile di domani".

La mostra che non c'è, ha aggiunto il direttore Bertolucci, "intende portare all'attenzione di tutti opere straordinarie che proprio per la loro collocazione attuale ormai lontana da Genova sono meno presenti nella mente e nel cuore dei visitatori. Sarebbe davvero impossibile portarle fisicamente tutte nello stesso luogo, quindi questa volta il digitale non è una soluzione di emergenza, ma è l'unica via che ci permette di realizzare questa operazione di restituzione e preservazione della memoria". Alla 'Mostra che non c'è prenderanno parte significative personalità del mondo dell'arte e della cultura italiana.

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