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700 cantori per processione Campobasso

700 cantori per processione Campobasso

Migliaia di persone raggiungono capoluogo anche da fuori regione

CAMPOBASSO, 29 marzo 2018, 16:17

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Un imponente coro composto da circa 700 cantori che intona il 'Teco Vorrei', composizione del maestro Michele De Nigris su versi di Pietro Metastasio, un percorso che si snoda tra le stradine del borgo antico per poi arrivare nel centro della città, sempre in un corridoio tra due ali di folla. La processione del Cristo Morto e dell'Addolorata che si svolge il Venerdì Santo a Campobasso rappresenta, insieme al Corpus Domini con la sfilata dei 'Misteri', l'appuntamento tra fede e tradizione che fa registrare la punta massima di presenze in città, con migliaia di persone che raggiungono il capoluogo anche da fuori regione. La processione prende il via dalla chiesa di Santa Maria della Croce, un tempo sede della Confraternita dei Crociati, con l'arcivescovo, sacerdoti, religiose, rappresentati delle istituzioni, scout e tanti fedeli. La statua del Cristo Morto è seguita da quella dell'Addolorata che viene accompagnata da donne vestite di nero che reggono i nastri della statua. In testa c'è il coro costituito da uomini e donne, tutti rigorosamente in nero, che con il suo canto forte e struggente accompagnato dalla solenne musicalità dell'inno, 'paralizza' la folla presente con il tempo che sembra fermarsi. Secondo alcune fonti storiche la processione del Venerdì Santo di Campobasso trae origine dalle rappresentazioni sacre del XIII secolo, ma quasi sicuramente risale al 1626. Dopo anni di lotte tra le confraternite dei Crociati e Trinitari e a seguito della storica pace raggiunta nel 1587, venne successivamente stipulato alla presenza di un notaio 'L'Instrumentum Concordiae'. Nel documento venivano fissate anche le modalità di organizzazione e partecipazione alle processioni locali tra cui quella del Corpus Domini. "Teco vorrei o Signore oggi portar la croce, nella tua doglia atroce io ti vorrei seguire, ma sono infermo e lasso, donami tu coraggio, acciò nel mesto viaggio non m'abbia da smarrire, acciò nel mesto viaggio non m'abbia da smarrire".
    Inizia così il coro processionale dell'inno all'Addolorata che raggiunge un momento di forte emozione e commozione quando i 700 coristi si fermano davanti all'ingresso del carcere di Campobasso. Una breve sosta con la preghiera di un detenuto all'Addolorata, seguita dal messaggio e dalla benedizione dell'arcivescovo Giancarlo Bregantini.
   
   

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