Una lunga tavolata in via
Torleone, dietro le Due Torri, a unire non solo Strada Maggiore
e via San Vitale, ma anche i musulmani di Bologna con
istituzioni e cittadini. Per la prima volta nel capoluogo la
comunità islamica celebra l'iftar, il pasto di rottura del
digiuno nel mese sacro del Ramadan, in un luogo diverso dal
centro di preghiera di via Pallavicini, e lo fa invitando a
partecipare tra gli altri il sindaco Virginio Merola e
l'arcivescovo Matteo Maria Zuppi. All'iftar ha preso parte anche
Romano Prodi.
"Senza ponti non si vive - dice mons.Zuppi - se ci si conosce
l'estremismo cala, per combatterlo dobbiamo continuare a
costruire ponti e creare legami di rispetto e amicizia".
"Rompiamo il digiuno assieme ai bolognesi, donne, uomini e amici
- spiega il coordinatore della comunità islamica Yassine Lafram
- per noi il Ramadan è autodisciplina, una scuola che ci insegna
anche amicizia e convivenza. Servono più momenti comunitari, con
Zuppi abbiamo fatto passi avanti, speriamo di continuare".
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