È partito con la 'ricognizione
canonica' lo studio scientifico che esaminerà le reliquie di San
Mercuriale, patrono di Forlì, con l'obiettivo di avere una
conoscenza più approfondita del Santo: il progetto è in
collaborazione con Ausl Romagna Cultura, Diocesi di
Forlì-Bertinoro e con il contributo del Lions Terre di Romagna.
Ieri sera, tra le 'secolari mura' dell'abbazia di San
Mercuriale nella città romagnola, è stata fatta la ricognizione
dei resti mortali del Santo, primo vescovo di Forlì, che visse
all'inizio del V secolo. Il parroco, don Enrico Casadio, ha
rotto i sigilli sui reliquiari per permettere l'accesso ai resti
osteologici. La ricognizione, primo passo di un progetto di
studio che impegnerà numerosi ricercatori e laboratori nei
prossimi mesi, si è avvalsa della collaborazione di Luca
Saragoni, anatomopatologo, e di Enrico Petrella, radiologo,
entrambi dell'Ausl della Romagna.
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