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Export: Sace, +3,2% in 2016, obiettivo 480 mld entro 2019

Speciale Sace

Export: Sace, +3,2% in 2016, obiettivo 480 mld entro 2019

Quintieri, buone prospettive su mercato internazionale

12 luglio 2016, 17:32

Redazione ANSA

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Export: Sace, +3,2% in 2016, obiettivo 480 mld entro 2019 - RIPRODUZIONE RISERVATA

Export: Sace, +3,2% in 2016, obiettivo 480 mld entro 2019 - RIPRODUZIONE RISERVATA
Export: Sace, +3,2% in 2016, obiettivo 480 mld entro 2019 - RIPRODUZIONE RISERVATA

 BOLOGNA - L'export italiano crescerà del 3,2% nel 2016. Un ritmo più lento rispetto al 2015, ma con prospettive migliori negli anni successivi: +3,7% in media nei prossimi quattro per un valore di 480 miliardi di euro nel 2019, a patto di concentrare gli sforzi sulle geografie a maggior potenziale e rafforzare le strategie d'internazionalizzazione. Le previsioni sono di Sace (gruppo Cdp), che ha presentato a Bologna, in un incontro organizzato con Simest, il Rapporto sulle esportazioni e ha incontrato le imprese emiliano-romagnole, per confrontarsi sulle prospettive di una regione che contribuisce al 13% dell'export nazionale. Focus sulla meccanica strumentale, settore di punta dell'export nazionale e dell'Emilia-Romagna, con 16 miliardi nel 2015 e 3,7 nei primi tre mesi 2016. Il convegno è stato l'occasione per presentare le iniziative di Sace e Simest nell'ambito del piano industriale del Gruppo Cdp, che metterà a disposizione delle imprese 63 miliardi per export e internazionalizzazione, entro il 2020. Il rapporto, ha spiegato il presidente di Sace Beniamino Quintieri a margine dell'incontro, "prevede una crescita ulteriore delle esportazioni italiane, sia pure, com'è ovvio, in una misura più contenuta rispetto ai trend passati. Anche perché l'economia mondiale prima della crisi cresceva ad un tasso piuttosto elevato, attorno al 5%, adesso ad un tasso che è sostanzialmente la metà". C'è la conferma, tutto sommato delle "buone prospettive dell'economia italiana sul mercato internazionale". Secondo lo studio i Paesi in cui la domanda di beni italiani crescerà di più sono Emirati Arabi Uniti, Filippine, India, Messico, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti. Tra i Paesi avanzati, gli Usa (+10,5% nel 2016) continueranno a fare da traino. Tra gli emergenti, il continente che meglio potrà soddisfare le ambizioni degli esportatori italiani è l'Asia, che crescerà del 4% grazie a India e ai Paesi Asean. Il maggior incremento in valore dell'export italiano proverrà dai beni strumentali (+4,3% in media tra 2016 e 2019). La meccanica strumentale giocherà un ruolo importante, con un export che nel 2019 sfiorerà i 100 miliardi di euro (+16% rispetto al 2015). Con previsioni di una crescita media del 5% annuo fino al 2019, i prodotti agricoli e alimentari rimangono il comparto più dinamico. L'alto di gamma, ricercato soprattutto in Asia, sosterrà le vendite dei beni di consumo (+4% circa in media nell'orizzonte di previsione): tessile, abbigliamento, mobili di design e gioielli. Crescita più modesta, infine, per le esportazioni di prodotti intermedi, con gomma, plastica e chimica che terranno il passo grazie alla ripresa dei settori a valle (automobilistico e packaging). Il rapporto ha preso in esame anche l'Emilia-Romagna, dove nel primo trimestre dell'anno l'export è rimasto sostanzialmente stabile, orientandosi prevalentemente verso i mercati europei. "Alcuni mercati stanno rallentando, stiamo affrontando un momento negativo e nei momenti negativi bisogna puntare sulle cose che sappiamo fare", ha detto intervenendo al convegno Maurizio Marchesini, presidente di Confindustria Emilia-Romagna. La regione, ha aggiunto "ha saputo reagire: abbiamo perso il 20% di capacità produttiva, ma i dati di Bankitalia ci dicono che siamo tornati a crescere e siamo già a livelli pre-crisi, proprio grazie ad esportazioni e a internazionalizzazione". Per Marchesini è auspicabile "un punto di accesso unico per le imprese che vogliono esportare e internazionalizzare".

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