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Perdita diritti fondamentali prima paura europei

Nel 2012 petizioni +41%. Mazzoni: ''Termometro società''

11 ottobre, 10:28
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BRUXELLES - La perdita dei diritti fondamentali a causa della crisi economica è la prima preoccupazione dei cittadini europei, che nel corso del 2012 hanno inviato centinaia di petizioni all'Europarlamento per chiedere l'aiuto dei deputati. E' quanto emerge dalla relazione annuale della commissione Petizioni approvata a larga maggioranza (446 voti a favore, 35 contrari e 43 astenuti) dalla plenaria di Strasburgo. L'anno scorso il Parlamento Ue ha ricevuto complessivamente 1986 petizioni, oltre il 41% in più rispetto alle 1406 del 2011. 

 

La necessità di difendere i diritti fondamentali - come quelli alla salute, al lavoro e alla casa - rappresenta il 25 per cento di tutte le petizioni ricevute da Strasburgo. Seguono i temi dell'ambiente (14 per cento) e del mercato interno (7 per cento). ''Il nostro lavoro diventa un termometro della società europea", afferma la presidente della commissione Petizioni, Erminia Mazzoni (Pdl).

 

Il Paese da cui proviene la maggior parte delle petizioni è la Germania (23,9 per cento), seguita dalla Spagna (15,7 per cento) e dall'Italia (12,1 per cento). Qualsiasi cittadino europeo, individualmente o in gruppo, può presentare una petizione al Parlamento europeo su un argomento che ricade sotto le competenze dell'Ue.

 


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