''Respingiamo con forza il
sistema di etichettatura 'a semaforo', che dalla Gran Bretagna
si sta diffondendo in altri Stati europei: non è accettabile che
un bollino verde, giallo o rosso possa decretare se un cibo è
'buono' o 'cattivo' per la salute di chi lo consuma, basandosi
solo sulla percentuale di sale, zuccheri e grassi che
contiene.'' Così Paolo De Castro, primo vicepresidente della
Commissione agricoltura del Parlamento europeo commenta
l'offensiva in favore di un'etichetta alimentare trasparente e
corretta, che non condizioni la scelta del consumatore, ospitata
oggi nella sede dell'Assemblea europea insieme alla collega
europarlamentare Elisabetta Gardini (FI), con Coldiretti,
Federalimentare e l'Osservatorio sulla criminalità
nell'agroalimentare. ''Auspichiamo - prosegue De Castro - che la
nostra denuncia porti all'apertura di un tavolo di discussione
per raggiungere un nuovo sistema armonizzato di valutazione e
qualificazione dei valori nutrizionali degli alimenti, capace di
dare informazioni veritiere e complete ai consumatori e che
possa essere adottato in tutti gli Stati Membri''. Il labelling
a 'semaforo' penalizza invece un olio extra vergine di oliva
rispetto a un olio di semi vari, un formaggio fabbricato senza
latte rispetto a eccellenze quali il Parmigiano Reggiano o il
Grana Padano Dop, i prosciutti di qualità come quello di Parma o
San Daniele, tutti marchiati con il 'bollino rosso'.
Il Parlamento europeo ha già espresso la sua contrarietà a
questi sistemi di etichettatura, chiedendo a grande maggioranza
uno schema europeo di indicazione dell'origine dei prodotti
alimentari, come già sperimentato in Italia grazie all'azione
del governo. ''Ma non siamo soli, - ha concluso De Castro - ne è
testimonianza l'adesione oggi di COPA-COGECA, e Associazioni Ue
dei produttori lattieri EDA) e dello zucchero (CEFS)''.
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