I diversi tipi di sistemi di etichettatura a semaforo, ha detto Scordamaglia, "si finisce per discriminare i prodotti che l'Ue stessa promuove e si fa il gioco dei mercati di esportazione, che possono definire i prodotti europei come insalubri". "Ci vogliono - ha concluso Scordamaglia - schemi di informazione trasparenti, basati su prove scientifiche, non discriminatori e che abbiano lo scopo di informare i consumatori e non suggestionarli".
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