Domani arriverà il voto europeo sui
dazi sull'import da Cambogia e Myanmar con quella che Coldiretti
definisce la decisione 'salva riso italiano'. I rappresentanti
delle amministrazioni dei 28 Stati membri si dovranno
pronunciare sulla proposta della Commissione, presentata a metà
novembre, riguardante il ripristino di dazi doganali sull'import
di riso dai due Paesi asiatici che aveva già avuto l'ok
informale di 17 paesi. L'indagine avviata lo scorso marzo dalla
Commissione europea su sollecitazione dell'Italia che già da
mesi chiedeva, appoggiata da altri sette paesi Ue, misure per
tutelare le aziende risicole era giunta alla conclusione che,
l'aumento delle importazioni di riso a dazio zero da Cambogia e
Myanmar aveva causato danni al settore in Europa e in
particolare ai risicoltori italiani, che producono circa la metà
del riso Ue. Secondo i dati della Commissione europea, nel
periodo settembre 2012-agosto 2017 l'import da Cambogia e
Myanmar è aumentato fino ad incidere per più del 30% sul totale
delle importazioni. Nello stesso periodo, la produzione della Ue
è crollata del 40% e dal lato dei prezzi si è registrata una
diminuzione tra il 20 e il 40%. In vista della riunione, le
principali organizzazioni italiane del settore agricolo hanno
espresso la loro soddisfazione. "L'applicazione della clausola
di salvaguardia - ha osservato il presidente di Confagricoltura,
Massimiliano Giansanti - è di fondamentale importanza per i
risicoltori italiani ed europei". "Per la prima volta l'Unione
Europea - commenta Coldiretti - riconosce la necessità che i
prodotti importati dall'estero seguano le stesse regole in
vigore a livello comunitario". Sulla stessa linea
Cia-Agricoltori Italiani, che sottolinea, "dopo anni di denunce
e mobilitazioni da parte dei risicoltori italiani e europei la
Commissione Ue ha riconosciuto il pesante impatto delle
importazioni a dazio zero di riso dai Paesi del Sud-Est
asiatico".
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