BRUXELLES - La Serbia ha ufficialmente aperto i capitoli di negoziato 7 (diritto alla proprietà intellettuale) e 29 (unione doganale) per entrare nell'Unione europea, portando così a 10 i capitoli aperti su 35: sono 4 negli ultimi sei mesi, 2 dei quali già provvisoriamente chiusi.
"Sono convinta che nel giro di 4 o 5 anni saremo pronti per negoziare l'ingresso nell'Ue e il nostro obiettivo è questo: organizzare la nostra società e implementare gli standard europei per essere pronti a integrarci in 4 o 5 anni". Lo ha detto Tania Joksimovic, ministro della Serbia per l'integrazione europea, al termine della conferenza di accesso tra la Serbia e l'Ue a Lussemburgo.
L'incontro a Lussemburgo "invia un segnale molto positivo di apertura alla Serbia, ci aspettiamo che l'Ue dia valore ai nostri sforzi", ha proseguito Joksimovic, sottolineando come "il processo di riforma" sia "importante" innanzitutto per i cittadini serbi. L'apertura dei due nuovi capitoli rappresenta "un altro segnale dell'importanza che l'Ue attribuisce ai Balcani occidentali" e "del progresso della Serbia nel suo percorso di adesione all'Ue", ha detto Helena Dalli, ministro per gli Affari europei di Malta, sottolineando come "la politica di vicinato dell'Ue" rientrasse tra le priorità della presidenza maltese.
Lo stato di diritto, i diritti fondamentali e la normalizzazione delle relazioni con il Kosovo sono al centro dei negoziati con Bruxelles ed "è importante che la Serbia intensifichi i suoi sforzi e le sue riforme in materia", ha evidenziato Christian Danielsson, direttore generale della Direzione generale della Commissione Ue per il vicinato e l'allargamento. La Serbia ha ottenuto lo status di candidato all'Ue nel marzo 2012.
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