BRUXELLES - "C'è una finestra di 7, 8, 9 mesi per fare passi avanti verso una maggiore integrazione". Lo ha detto il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker alla plenaria del Comitato economico e sociale europeo. "Non parliamo di riforme istituzionali", ha aggiunto ribadendo che le sue proposte "non sono una rivoluzione" ma sono già nel Trattato di Lisbona. Juncker si è detto "sorpreso" da certe reazioni "da parte anche di capi di Stato e governo. La loro sorpresa mostra uno stato di ignoranza".
Juncker ha ricalcato molti dei temi del suo discorso sullo stato dell'Unione ribadendo che "dopo la vittoria di Trump e la Brexit, vicenda tragica e non molto intelligente, oggi siamo in una situazione in cui abbiamo il vento in poppa". "In Austria, Olanda, Francia - ha detto ancora -, la regressione delle forze di estrema destra è una buona notizia ma non dobbiamo abbassare la guardia". "I risultati economici e sociali ottenuti quest'anno danno ragione a chi non dispera della situazione in Europa", ha aggiunto, sottolineando che ci sono "molti motivi di ottimismo per gli anni a venire".