Attivisti di Greenpeace sono
entrati in azione stamattina a Bruxelles, scoprendo il loro
petto e mostrando un lavoro di body art che ritrae i loro
polmoni, per chiedere aria pulita e provvedimenti contro lo smog
ai Paesi convocati d'urgenza oggi dal Commissario europeo per
l'ambiente Karmenu Vella.
Nel 2017 la Commissione europea aveva messo in guardia
cinque dei Paesi presenti all'incontro - Italia, Francia,
Spagna, Germania e Regno Unito - riguardo a un imminente
provvedimento della Corte Europea contro le ripetute violazioni
degli standard comunitari sulla qualità dell'aria, in vigore dal
2010. Anche Repubblica Ceca, Romania, Ungheria e Slovacchia sono
stati convocati oggi a Bruxelles, a causa del mancato rispetto
delle leggi europee sulla qualità dell'aria.
L'Italia, unico Paese insieme alla Francia, è sotto procedura
d'infrazione sia per le concentrazioni di particolato che per
quelle di biossido di azoto.
"I gas di scarico delle auto uccidono in Europa decine di
migliaia di persone. Mentre ci sono delle leggi in vigore per
proteggerci, per anni i nostri governi non hanno intrapreso le
azioni necessarie a riportare l'inquinamento atmosferico entro i
limiti previsti", ha dichiarato Benjamin Stephan della campagna
Inquinamento di Greenpeace. "Tutto ciò è criminale e deve essere
sanzionato. Ogni giorno di ritardo nell'abbandonare le auto a
diesel o benzina in favore di forme di mobilità pulita, porterà
ulteriori morti e renderà inevitabili i blocchi delle auto".
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