Mercoledì, infatti, è in programma un round di negoziati con l'Europarlamento che punta a essere quello decisivo per trovare un accordo sugli obiettivi Ue post 2020 su rinnovabili ed efficienza energetica. I capi di governo Ue nel 2014 avevano indicato un target di almeno il 27% per entrambi, ma nel corso di questi anni la Commissione Ue, che nel 2016 aveva proposto il 27% sulle rinnovabili e il 30% per l'efficienza energetica, ha raccomandato di alzare l'asticella perché il livello di investimenti nei due settori e le nuove tecnologie consentono di fare di più. Suggerimento colto dall'Europarlamento che, dopo diversi ripensamenti, è arrivato a proporre il 35%. Il Consiglio resta però diviso "in quattro blocchi", ha spiegato Canete, con Paesi come Germania e Gran Bretagna a indicare la necessità di darsi obiettivi credibili e quelli di Visegrad fermi sulla proposta originaria della Commissione. "La discussione di oggi - è convinto lo spagnolo - è servita a chiarire i margini di manovra della presidenza" per il negoziato che comincerà nel pomeriggio mercoledì per proseguire fino a notte inoltrata. A dividere, però, sono non solo gli obiettivi al 2030, ma anche il come raggiungerli, dalle misure per l'autoconsumo di energia alle soglie per i biocarburanti.
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