Nel 2016 sono state 330mila persone ad attraversare il Niger dirette principalmente in Europa attraverso la Libia, nel 2017 sono scese a meno di 18mila e nel 2018 a circa 10mila. "Servono nuovi stanziamenti per aiutare il Paese a proteggere le frontiere, gestire i flussi migratori e garantire la sicurezza", ha sottolineato il presidente dell'Europarlamento, e "rafforzare il buon partenariato con il Niger offrendo opportunità concrete di crescita economica" in particolare nei settori dell'agricoltura, delle rinnovabili, del digitale e della sicurezza.
Per questo "la nuova tranche di 500 milioni per il Fondo fiduciario per l'Africa deve andare in buona parte a sostenere gli sforzi di questo Paese", chiede Tajani, ribadendo anche la necessità di "una riforma del regolamento di Dublino" perché "non è accettabile che dei 1.700 rifugiati vulnerabili riportati in Niger dalla Libia solo alcune decine siano state accolte da pochi Paesi Ue". La missione guidata da Tajani, che fa seguito a una richiesta del presidente nigerino Mahamadou Issoufou, sarà quindi composta da rappresentanti di oltre 30 imprese europee dal fatturato complessivo di circa 80 miliardi di euro, esperti di ricerca e innovazione di Commissione, Servizio diplomatico e Parlamento Ue, e organizzazioni internazionali tra cui Fao, Bei, Itu e Bas.
Il presidente dell'Europarlamento incontrerà, oltre al presidente del Niger, anche il premier Brigi Rafini e il presidente dell'Assemblea nazionale Ousseini Tini, poi parteciperà a una riunione dei presidenti dei parlamenti del Sahel 5 (Mauritania, Mali, Burkina Faso, Niger, Chad) e infine vedrà il segretario generale del Cen-sad Ibrhaim Sani-Abani, la comunità dei 29 Paesi dell'area Sahel-Sahariana.
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