Per esempio, ricorda lo studio, in Germania, Spagna, Olanda, Svezia, Danimarca, Irlanda, Belgio, Italia e Gran Bretagna la legislazione sulla concorrenza o limita la tipologia di lavoratori freelance che possono condurre negoziati collettivi su salari e condizioni di lavoro (eccezione solitamente di giornalisti e lavoratori di cultura e spettacolo) o rende difficile concordare i tariffari in quanto i lavoratori devono essere economicamente dipendenti da un solo committente. Ancora, in Belgio, Bulgaria, Cipro, Francia, Germania, Italia, Lettonia, Lituania, Malta, Olanda e Norvegia non c'è accesso ai sussidi di disoccupazione per gli autonomi. "Nella lotta per la promozione e la tutela dei diritti, il sindacato europeo non fa distinzione tra dipendenti e lavoratori autonomi e chiede a gran voce alle istituzioni europee che vengano rimossi tutti gli ostacoli che attualmente impediscono la negoziazione collettiva e che vengano definite regole che stabiliscano un quadro legale comune per tutti i lavoratori in Europa", sottolinea Visentini, ricordando che "la battaglia che stiamo facendo per la piena realizzazione del pilastro europeo dei diritti sociali, in particolare sulla direttiva 'Condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili' attualmente in discussione, va proprio in questa direzione".
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