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Tajani, proteste imprenditori confermano manovra da cambiare

'Non c'è nulla per economia reale,prezzo altissimo per imprese'

Redazione ANSA BRUXELLES
(ANSA) - BRUXELLES, 3 DIC - "Le proteste degli imprenditori di oggi confermano quanto dico da mesi. Il mondo produttivo è contro una manovra dove non c'è nulla per la crescita, nulla per l'industria, nulla per l'economia reale. Le imprese si lamentano anche per il blocco della Tav e delle altre infrastrutture, indispensabili per la loro competitività e l'export". E per questo "stiamo pagando un prezzo altissimo per l'ostilità verso le imprese e per il clima di sfiducia creato da questa maggioranza". E' il monito rilanciato su Facebook dal presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani, avvertendo che "se il governo non cambia subito strada, andremo dritti verso una recessione", per questo "dobbiamo invertire la rotta". Tajani ha quindi ricordato che con l'esecutivo gialloverde "il peso del fisco sulle imprese è salito di 6 miliardi, il costo dei prestiti è aumentato del 50%" mentre il pil è negativo "per la prima volta dal 2014, la disoccupazione è salita al 10,6%" oltre ad aver "perso 300 miliardi tra minori investimenti e calo dei titoli azionari e di stato.

Per questo Tajani auspica una "vera politica industriale" anziché "sperperare soldi pubblici per misure assistenziali, che avranno come principale effetto l'aumento del lavoro in nero".

Invece, occorre da subito, elenca il presidente del Parlamento europeo, "pagare i 50 miliardi di debiti arretrati dello stato nei confronti delle imprese" poi abbassare le tasse su imprese e lavoro, accelerare la realizzazione di tutte le infrastrutture già programmate per trasporti, energia, internet veloce, meno burocrazia con più autocertificazione e pubblica amministrazione online. Infine, tempi della giustizia civile e costo dell'energia nella media europea, e più investimenti in ricerca, innovazione e formazione. Per "ripartire e dare prospettive ai giovani", serve insomma, conclude Tajani, "una strategia che dia fiato alla nostra vocazione di seconda potenza manifatturiera europea, capace di esportare nel mondo eccellenze per oltre 420 miliardi di euro, di cui 250 nella sola Ue".(ANSA).

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