BRUXELLES - "Questa relazione ha il potenziale di trasformare il ruolo delle città e delle regioni all'interno del processo decisionale Ue. Si tratta di mettere i cittadini prima di tutto". Così il presidente del Comitato europeo delle Regioni (CdR), Karl-Heinz Lambertz, commenta la presentazione del report finale della task force Ue sul tema della sussidiarietà, secondo il quale non serve agire a livello comunitario quando un'azione normativa è più efficace se intrapresa a livello nazionale o regionale. Lambertz è uno dei tre membri del CdR che hanno fatto parte del gruppo di sette esperti presieduto dal vicepresidente della Commissione Ue, Frans Timmermans.
Fra le proposte avanzate, oltre a un aumento delle consultazioni di regioni e parlamenti nazionali durante il processo legislativo comunitario, c'è anche la creazione di punti di contatto con l'Ue sul territorio. "Vorremmo che in ogni regione ci fosse una funzionario responsabile della comunicazione fra le regioni e l'Unione europea, in entrambe le direzioni. Cominceremo con un progetto pilota nel 2019 in 20-25 regioni eterogenee fra loro, in modo che il risultato dell'esperimento dopo un anno possa essere rappresentativo dell'intera Ue", spiega il presidente del gruppo Ppe al CdR, Michael Schneider, anch'egli membro della task force.
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