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Ue, 'momento della verità' per futuro strategie macroregioni

Relazione Commissione, senza impulso politico non sopravviveranno

Redazione ANSA BRUXELLES

BRUXELLES - È arrivato il "momento della verità" per le strategie macroregionali europee. I negoziati in corso sulla preparazione dei programmi per il settennato 2021-2027 sono "un'opportunità unica per dimostrare e rafforzare l'impegno nei confronti delle priorità" stabilite dalle stesse macroregioni, che "hanno ottenuto visibilità politica e generato aspettative molto elevate. Tuttavia, senza un impulso politico congiunto a livello nazionale e regionale l'impegno degli attori in gioco, sebbene molto prezioso, non sarà sufficiente a garantire la sopravvivenza delle strategie". È il monito lanciato dalla Commissione europea nella sua seconda relazione sull'attuazione delle quattro strategie che coinvolgono 19 Paesi Ue e 8 Paesi terzi. Fra queste sono due quelle che coinvolgono le regioni italiane: la macroregione adriatico-ionica (Eusair, nata nel 2014), e quella alpina (Eusalp, nata nel 2016).

"Lo sviluppo delle macroregioni e dei bacini marittimi ha contribuito a rafforzare l'approccio territoriale e la cooperazione territoriale europea come aspetto trasversale della politica di coesione", scrive la Commissione, che sottolinea anche come la partecipazione dei Paesi dei Balcani occidentali a Eusair ed Eusdr (Regione del Danubio) "contribuisca in modo significativo a promuovere la loro integrazione nell'Ue. La richiesta presentata al Consiglio dai quattro Stati Ue appartenenti alla Eusair (Croazia, Grecia, Italia, Slovenia) per l'inclusione dell'ex Repubblica jugoslava di Macedonia nella strategia rappresenta un passo concreto in questa direzione".

Tuttavia, nella relazione non mancano le critiche a quanto fatto finora. Se per Eusair gli esperti della Commissione lodano i progressi fatti nel rafforzamento degli organi di governance della strategia, "i risultati visibili dall'esterno rimangono pochi", "e spesso manca la partecipazione da parte dei rappresentanti dei Paesi coinvolti". "Anche se non si apprende da un momento all'altro come operare all'interno di una nuova architettura di governo, lo scollamento che ancora esiste, dopo quattro anni di esistenza, fra gli impegni politici espressi nelle dichiarazioni ministeriali e le azioni effettive a livello amministrativo, richiede di riconsiderare l'assetto stesso della governance", si legge nel testo. Ad uno stato embrionale sono anche i lavori per una piattaforma in grado di dare risposte coordinate nell'ambito delle politiche migratorie.

Nonostante sia più recente, è migliore lo stato di avanzamento di Eusalp, "che è entrata in una fase di continuità e routine". La sfida è ora quella di coinvolgere sempre di più i suoi membri e rappresentanti nel lavoro dei gruppi d'azione tematica.

 

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