BRUXELLES - "È inaccettabile" che venga proposto dalla Commissione Ue di ridurre il bilancio della politica di coesione per il 2021-2027, mentre servirebbe una "strategia europea ambiziosa e chiara", in linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Onu per il 2030, che includa anche la politica di coesione per renderla "a prova di futuro". È quanto sostiene il Comitato economico e sociale europeo (Cese) in un parere esplorativo recentemente approvato in plenaria che è stato realizzato su richiesta della presidenza di turno rumena del Consiglio Ue.
Lo sguardo verso il futuro non deve però far dimenticate "le sfide del presente, che continuano ad avere un forte impatto sulla società", recita il parere, come "l'emarginazione e la discriminazione delle minoranze e di determinati gruppi etnici, l'accesso ai finanziamenti, la riduzione dell'inquinamento atmosferico". Rafforzare l'impostazione territoriale, semplificare ulteriormente le norme e tenere un occhio alle pmi quando si elaborano nuovi strumenti finanziari, sono le altre richieste avanzate dal Cese. Inoltre, il Comitato suggerisce d'istituire un Forum della società civile europea sulla coesione, che "consentirebbe alla Commissione di consultare ogni anno le parti sociali e le organizzazioni della società civile".
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