BUCAREST - Se i comuni, in particolare i più piccoli, non verranno accompagnati nella loro transizione energetica, lo sforzo fatto finora attraverso il Patto dei sindaci per il clima rischia di essere vanificato dall'eccessiva burocrazia. È quindi necessario "agire adesso", rafforzando anche il ruolo di coordinamento del Comitato europeo delle Regioni (CdR). Questi i temi principali del parere su cui sta lavorando Benedetta Brighenti, consigliere comunale di Castelnuovo Rangone (Modena), che oggi a Bucarest ha presentato per la prima volta l'avanzamento del suo lavoro davanti alla commissione Ambiente del CdR.
Finanziare l'assistenza tecnica ai comuni firmatari, ridefinire il compito degli "ambasciatori" del Patto e dotare il CdR di un seggio all'interno del bureau dell'iniziativa internazionale: sono gli altri temi su cui punterà il testo. "Siamo in un passaggio fondamentale per la vita del Patto dei sindaci, che dopo il 2020 rischia di avere i suoi firmatari dimezzati", spiega Brighenti. Entro la fine del prossimo anno, infatti, saranno confermate le sottoscrizioni solamente dei comuni che avranno rendicontato i progressi fatti in termini di efficienza energetica e taglio delle emissioni. "Uno sforzo burocratico per il quale sono richieste competenze che non tutte le municipalità hanno", insiste Brighenti, che a fine mese sarà a Bruxelles per incontrare i soggetti europei maggiormente coinvolti sul tema. Il testo sarà votato dalla commissione Ambiente del CdR a settembre.
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