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Migranti: Strasburgo, dura critica a decisioni Ue e stati

'Da fenomeno gestibile a questione controversa,porti aperti ong'

Redazione ANSA STRASBURGO
(ANSA) - STRASBURGO, 5 LUG - "L'attuale approccio degli stati all'arrivo di rifugiati e migranti ha trasformato un fenomeno gestibile in una questione molto controversa, e questo ha causato immense sofferenze e difficoltà a migliaia di persone che cercavano la nostra protezione". Lo afferma la commissaria dei diritti umani del Consiglio d'Europa Dunja Mijatovic in una dichiarazione in cui critica le recenti conclusioni del Consiglio europeo e le decisioni sui flussi migratori prese dai singoli Paesi, elencando tutta una serie di misure che devono essere adottate per rispettare i diritti di migranti, richiedenti asilo e rifugiati. "Qualsiasi approccio si adotti sui flussi migratori nel Mediterraneo deve assicurare un sistema per salvare vite umane ben finanziato e pienamente operativo", avverte Mijatovic. Va assicurato che "qualsiasi approccio si adotti sui flussi migratori nel Mediterraneo, garantisca un sistema per salvare vite umane ben finanziato e pienamente operativo". In questo contesto, "le Ong dovrebbero essere libere di usare i porti e altre strutture per le operazioni di salvataggio e per aiutare i migranti". Così la commissaria ai diritti umani del Consiglio d'Europa Dunja Mijatovic, criticando l'operato dei Paesi Ue che stanno "ostacolando il loro lavoro mettendo così a rischio la vita di numerose persone". Inoltre "le cooperazioni esterne per la gestione dei flussi migratori devono essere trasparenti e rendicontabili", inclusa "la proposta sulle piattaforme regionali per gli sbarchi". I Paesi Ue, quindi, "devono condurre per tutte le proposte delle analisi approfondite sui potenziali impatti che possono avere sui diritti di migranti" e "pubblicare i risultati" dice Mijatovic: una proposta che comporti seri rischi di violazioni non va perseguita, chiede la commissaria di Strasburgo.

Inoltre Strasburgo chiede che tutte le soluzioni messe in atto siano monitorate da organismi indipendenti e efficaci per valutare il rispetto di tutte le norme relative ai diritti umani. Mijatovic indica infine che in qualsiasi luogo di sbarco, che sia dentro o fuori l'Europa, bisogna assicurare il rispetto del diritto al non respingimento, condizioni adeguate d'accoglienza, e che le persone non siano automaticamente private della libertà di movimento. "Le conclusioni del Consiglio europeo, adottate di recente, ma anche le decisioni sui flussi migratori prese a livello nazionale sollevano numerose preoccupazioni che gli stati europei devono risolvere per onorare gli obblighi contenuti nei trattati internazionali sul rispetto dei diritti umani che hanno sottoscritto", avverte così la commissaria ai diritti umani. Se i Paesi Ue "hanno il diritto di controllare i loro confini e garantire la sicurezza", questo però "non può avvenire violando i diritti umani". E' dunque arrivato il momento, conclude Mijatovic, "di mettere al centro delle politiche migratorie e d'asilo i diritti umani di migranti, rifugiati e chi chiede protezione, ma anche il principio di condivisione delle responsabilità".

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