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Copyright: Danti (Pd), direttiva Ue non tocca Wikipedia

'Diffuse notizie non corrette, più responsabilità a piattaforme'

Redazione ANSA BRUXELLES
(ANSA) - BRUXELLES, 3 LUG - "Notizie non corrette", perché la proposta di direttiva Ue sul copyright "non riguarderà affatto Wikipedia" ma mira "semplicemente a rendere più difficile la illegittima diffusione sulle piattaforme online di materiale protetto dal diritto d'autore". E' quanto sottolinea in una nota l'eurodeputato Pd Nicola Danti, coordinatore S&D in commissione mercato interno e protezione dei consumatori, sulla presa di posizione della più nota enciclopedia online. Primo, enumera l'europarlamentare, "la direttiva non riguarderà affatto Wikipedia. Il testo che sarà votato giovedì esclude esplicitamente i servizi che non agiscono per scopi commerciali come le enciclopedie online, i depositi scientifici e culturali, i fornitori di servizi di cloud storing (Dropbox) e tutti gli altri servizi dove i contenuti sono caricati con l'autorizzazione dei titolari di diritti interessati (compromesso 2, Art. 2 (5), punto 4)". Secondo, "non si può spacciare per libertà la facoltà delle grandi piattaforme di fare enormi profitti sui materiali altrui.

La libertà della rete, in realtà, non sarà in alcun modo messa a repentaglio. Nessuna censura indiscriminata, ma la garanzia dei diritti degli utenti e dei proprietari dei diritti (come precisato nel Considerando 13, art. 13). Nessuno vuol mettere il bavaglio a Wikipedia".

Terzo, "a proposito dei sacrosanti diritti dei cittadini di fare ascoltare la propria voce, occorre ribadire come con questa direttiva il Parlamento europeo - espressione della volontà dei cittadini europei - per la prima volta chiede alle grandi piattaforme del web di assumersi non solo i profitti ma anche le responsabilità per ciò che pubblicano sui propri spazi online".

Infine, conclude Danti, "da quasi 20 anni l'Ue attende una riforma della direttiva sul copyright, che finalmente arriverà col voto del 5 luglio in Parlamento europeo. Obiettivo del testo è garantire una giusta remunerazione ad autori e produttori, tutelandoli i diritti di chi crea i contenuti diffusi online".

(ANSA).

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