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'Recovery fund da 500 miliardi, maggior parte sovvenzioni'

Selmayr: 'Il 60-70% a fondo perduto. Bilancio Ue da 1.000 mld'

Redazione ANSA

BRUXELLES - Un Recovery fund da 500 miliardi di euro, attivo fino al 2022, costituito per la maggior parte di sovvenzioni a fondo perduto, in aggiunta ad un bilancio europeo da circa 1.000 miliardi: queste le cifre della proposta che la Commissione Ue presenterà mercoledì, secondo quanto rivela Martin Selmayr, rappresentante della Commissione in Austria, in un'intervista all'agenzia di stampa austriaca. Selmayr spiega che la ripartizione di prestiti e sovvenzioni ancora non è definitiva, ma a fondo perduto dovrebbe andare il 60% o 70%.

Selmayr ha spiegato che per il Recovery fund "la grande maggioranza saranno sussidi", ma la percentuale di ripartizione non è ancora chiarita, anche se il rapporto tra sovvenzioni e prestiti sarà di 60% o 70% a 40% o 30%. Inoltre si è detto fiducioso in un accordo entro l'estate, ma non nel vertice del 18 giugno che sarà solo la prima occasione alla quale seguirà probabilmente un nuovo incontro a fine giugno o inizio luglio. I fondi del Recovery fund andranno ai Paesi attraverso "quattro canali": circa il 50% sarà veicolato attraverso il Recovery instrument che sostiene le riforme e rafforza la resilienza degli Stati membri. Uno strumento che già era compreso nel famoso bilancio dell'Eurozona che non è mai nato.

L'altra metà andrà in tre diversi canali: nuovi fondi di coesione, fondo per la transizione equa e programma 'Invest EU', che sostiene investimenti strategici e dà sostegno alla liquidità per le imprese. Selmayr spiega anche che la Commissione proporrà nuove risorse proprie: oltre alla plastic tax e al sistema di scambio di emissioni, si propone anche una tassa per le emissioni rivolta ai Paesi extra Ue, una web tax e una tassa per l'accesso al mercato interno pensata per le grandi multinazionali. Misure che potrebbero portare fino a 300 miliardi nelle casse Ue. Per quanto riguarda la proposta sul bilancio Ue, Selmayr spiega che la Commissione punta alla cifra in discussione già a febbraio, cioè poco sopra i mille miliardi. E per accontentare i 'frugali', resteranno in vigore gli 'sconti' sui contributi al bilancio Ue di cui godono ora alcuni Paesi, tra cui proprio Danimarca, Svezia e Olanda.

 

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