La Terza Sezione del Consiglio di
Stato ha accolto l'appello della Regione Friuli Venezia Giulia e
ha riformato la sentenza del Tar (Tribunale Amministrativo
Regionale) per il Friuli Venezia Giulia, che aveva annullato il
Piano Faunistico Regionale.
I giudici di Palazzo Spada, nell'evidenziare la centralità
del Piano Faunistico come strumento di programmazione generale
nel regolare il delicato equilibrio tra la tutela del patrimonio
faunistico e le attività di caccia, hanno ritenuto legittima la
scelta regionale di salvaguardare, mediante particolari
restrizioni all'esercizio dell'attività venatoria, alcune specie
animali, come quella dell'allodola e della tortora, ma anche di
limitare "le prove cinofile con cani da seguita su lepri,
cinghiali e caprioli".
Si tratta - secondo il Consiglio di Stato - di tutelare
alcuni animali ritenuti più vulnerabili, privilegiando forme di
caccia meno invasive per l'ambiente circostante.
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