Basta una parola: Zoncolan. Non serve aggiungere altro per evocare nella mente degli appassionati il "mostro sacro" del ciclismo, sua maestà il "Kaiser". L'immagine è quella della salita più dura d'Europa, scalata dai corridori incollati sui pedali per superare le pendenze verticali della spettacolare tappa del Giro d'Italia che ha fatto conoscere a tutto il mondo un angolo di Carnia, riempiendo d'orgoglio le genti del posto.
La nascita del mito della corsa rosa ha portato alla ribalta lo Zoncolan, disvelandone anche fuori dei confini locali tutte le potenzialità che lo rendono una montagna per tutte le stagioni. La regina dello sci, d'inverno. Un paesaggio tutto da scoprire in estate, con escursioni a piedi, in bicicletta o a cavallo.
Imbiancato dalle nevicate invernali, con i suoi 22 chilometri di piste da discesa ampie e soleggiate, graduate su diversi livelli di difficoltà, lo Zoncolan non è solo la montagna dei friulani, quella su cui generazioni di ragazzi hanno imparato a sciare. E' diventato anche meta di vacanze sulla neve di turisti stranieri, in particolare dei Paesi dell'Est, che lo scelgono per la qualità dei suoi impianti e le caratteristiche delle sue piste.
Discesa, ma non solo. Il comprensorio dello Zoncolan è in grado di rispondere anche alle richieste di neve degli appassionati di sci alpinismo o fuori pista e dei freestyler, che possono cimentarsi in continue evoluzioni nell'apposita Arena. Completata dagli anelli per il fondo, l'offerta del divertimento invernale si compone anche di una miriade di escursioni che si possono effettuare con le ciaspole in notturna, passeggiando con le racchette o scivolando con gli slittini.
Lo Zoncolan e la suggestiva Panoramica delle Vette, un itinerario tra boschi di abete rosso, casere e stavoli, sono la meta perfetta anche per le escursioni naturalistiche durante la bella stagione. A piedi, a cavallo o perfino in bicicletta, per chi abbia, invece, la voglia e il fiato necessari per provare a imitare i corridori del Giro. Il premio per la fatica resta il panorama che si apre dall'alto, sulle cime delle montagne circostanti o a valle, dove si scorge l'abitato di Ravascletto, antico paesino montano con oltre 800 anni di storia, abitato da circa 500 anime, fucina di saltatori azzurri, che gode ancora della bandiera di "Borgo autentico" d'Italia.
Passeggiando tra le strette stradine delle frazioni, in particolare tra quelle di Salars, Stalis e Zovello, si possono ancora osservare antichi esempi di architettura carnica; case, stavoli e fienili, che rimandano all'antico passato di borgo agricolo. Caratteristica, questa, che lo ha contraddistinto fino a quando, negli anni '60, nella vallata è arrivato il turismo, prima locale e poi sempre più ad ampio raggio, che ne ha trasformato la vocazione.
Ravascletto è anche punto di partenza di gite alla scoperta degli altri centri della Carnia, distanti solo pochi chilometri.
Cercivento con le sue erbe officinali. Sutrio, il paese del "legno", dove sapienti artigiani continuano a tramandare l'arte di un particolare tipo di lavorazione. Arta Terme con la sua fonte Pudia, sede di uno stabilimento termale in cui rilassarsi e godere dei benefici delle acque, anche o forse soprattutto dopo una giornata trascorsa sugli sci.
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