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Povero ricco Brasile

Storie di un paese grande che non riesce a diventare un grande paese

Redazione ANSA

Dopo essere stato presentato in anteprima al Salone internazionale del libro di Torino è ora nelle librerie ''Povero ricco Brasile'' (Caissa Italia Editore) che, come è anticipato nel sottotitolo, racconta ''storie di un paese grande che non riesce a diventare un grande paese''. Scritto da Franco Vaselli, giornalista con una lunga esperienza all'ANSA, che in Brasile ha soggiornato a lungo e a più riprese, il libro è un reportage 'vissuto da dentro' sulla terra di inebrianti mulatte, musiche dall'allegria contagiosa, della Ragazza di Ipanema, di un transessuale eletto quale Venere del paese e Gisele Bùnchen la fotomodella più bella del mondo. E di un carnevale che consente anche ai poveri di sentirsi ricchi almeno per alcuni giorni.
Una nazione , che produce ed esporta caffè ma anche aerei, armi e tecnologia sofisticata, con risorse naturali senza pari, che ambiva a diventare il granaio del mondo, ma che è terra di malnutrizione, di favelas, di alti indici di violenza, degli 'squadroni della morte', delle mamme-bambine, delle grandi disparità sociali e dove la politica deve fare ancora i conti con i cacicchi e i presidenti sembrano tutti destinati a passare dall'altare alla polvere. Un paese, salvo rare eccezioni, politicamente acefalo, come se il Cristo, che dal Corcovado abbraccia Rio de Janeiro, fosse decapitato. E che ha sperimentato anche l'esperienza, negativa, del regime dei generali, che hanno militarizzato perfino la nazionale di calcio, con il risultato di non vederla più vincere.
Un Brasile in cui 'futebol', carnevale e sesso sono stati usati come narcotici per prevenire le rivolte e le telenovelas, come il circo dei romani, per divertire e distrarre la popolazione. E dove il razzismo, ufficialmente inesistente, è strisciante e salva praticamente solo i neri diventati ricchi. E' il caso dei calciatori, tanti grandi campioni nessuno dei quali, però, è riuscito a uguagliare Garrincha e Pelè.
Il libro, dedica ampi capitoli anche al genocidio degli indi, alla distruzione dell'Amazzonia, il polmone che assicura il 50 per cento dell'ossigeno alla popolazione del pianeta e all'uccisione di Chico Mendes, l'uomo che ha guidato la rivolta dei 'seringueros', i raccoglitori di gomma di caucciù, contro i latifondisti e tutti coloro che hanno cercato di violare questa immensa foresta, che, in parte, si è difesa da sola distruggendo molte delle grandi opere realizzate dall'uomo, cominciando dall'autostrada Transamazzonica.
''Povero ricco Brasile'', mira a squarciare il velo sulle ipocrisie e gli stereotipi esistenti su questo paese, raccontanto storie e personaggi. Potrà così essere utile anche a coloro che avranno occcasione di visitarlo e per quelli che ne seguiranno le cronache sui mezzi di informazione in occasione delle prossime Olimpiadi.

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