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Presidents Cup, a Melbourne è sfida show

Gli Stati Uniti di Woods affrontano Team Internazionale di Els

Redazione ANSA ROMA

(di Federico Colosimo)

(ANSA) - ROMA, 10 DIC - Gli Stati Uniti del capitano-giocatore Tiger Woods contro il Team Internazionale (europei esclusi) di Ernie Els. A Melbourne è tutto pronto per la 13/a edizione (la prima risale al 1994) della Presidents Cup (12-15 dicembre).
    "Il gruppo prima del singolo, il talento a disposizione della squadra". Alla vigilia della sfida biennale (modello Ryder Cup) Woods è stato chiaro. Per non ripetere gli errori commessi alla Ryder 2018 di Parigi, e per ottenere l'11/a vittoria, la compagine a stelle e strisce dovrà mostrarsi unita sul green.
    Mentre l'obiettivo del Resto del Mondo, come spiegato in maniera fino troppo diretta da Ernie Els, "è quello di prendere a calci nel sedere gli Usa". Senza mezzi termini il sudafricano ha dichiarato l'intenzione della sua squadra, che insegue una vittoria (l'unica fin qui ottenuta) che manca ormai dal 1991 quando, proprio sul percorso del Royal Melbourne Golf Club (che per la quarta volta ospiterà la rassegna), il Team dell'australiano Peter Thomson riuscì a superare nettamente (20.5 a 11.5 il punteggio finale) gli Stati Uniti di Jack Nicklaus. Clima da derby nella terra dei canguri, a infiammare il match anche le dichiarazioni dell'australiano Cameron Smith, tra i big più attesi del Team Internazionale. "Patrick Reed - l'attacco - è un imbroglione e io non ho alcuna simpatica per chi bara".
    "Queste non sono le parole giuste da usare, pensi alla sua squadra. Non vogliamo l'ora di batterla". La replica di Reed, tra i punti di forza degli States, non s'è fatta attendere. Un solo pari tra le due compagini, arrivato nel 2003 in Sudafrica.
    Il pronostico vede gli Stati Uniti ancora favoriti. Woods può contare su big del calibro di Justin Thomas, Dustin Johnson, Patrick Cantlay, Xander Schauffele, Webb Simpson, Matt Kuchar e Bryson DeChambeau. E ancora: sulle wild card Tony Finau, Gary Woodland e Reed. Oltre, naturalmente, sul proprio talento e sul subentrato Rickie Fowler (scelto in extremis per sostituire l'infortunato Brooks Koepka, numero 1 mondiale). Attesa per vedere come il californiano reciterà il doppio ruolo di capitano e giocatore. Mentre sull'altro fronte Els spera nella buona vena degli australiani (Marc Leishman, Adam Scott e Smith), oltre che sull'esuberanza del giapponese Hideki Matsuyama, del sudafricano Louis Oosthuizen, del messicano Abraham Ancer, del cinese Haotong Li e del taiwanese C. T. Pan. A completare la squadra i sudcoreani Sungjae Im e Byeong Hun An (che ha sostituito l'infortunato Jason Day), il canadese Adam Hadwin e il cileno Joaquin Niemann. L'edizione passata alla storia è quella del 2017 e non solo per la netta vittoria degli Stati Uniti (19-11) ma soprattutto perché per la prima volta nel New Jersey presero parte alla sfida Barack Obama, George Walker Bush, Bill Clinton e Donald Trump. In Australia si alza il sipario sulla Presidents Cup. Sette gli esordienti nel Team Internazionale, 5 i debuttanti tra le fila Usa. Per la seconda volta (la prima fu nel 1994 con Hale Irwin) gli Stati Uniti potranno contare su un capitano-giocatore, Woods. (ANSA).
   

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